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SULLA POTATURA ESTIVA DEL KAKI
LA POTATURA DEL KAKI
a scuola dal “Maestro”
Emilio Mataix-Gato (IVIA-Spagna)
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(Masalavés - Valencia 15-17 giugno 2016)
FONDAMENTI DI POTATURA DEL KAKI
Conosciuta
come “Potatura Mataix”, il metodo di gestione della chioma del kaki (Diospyros kaki), messo a punto e
divulgato dall’agronomo spagnolo di fama mondiale Emilio Mataix, sta
spopolando in tutte le aree diospiricole del mondo.
Prima
importante regola del Maestro: “la
potatura non è tagliare rami, ma un momento di dialogo importante con la pianta
nel corso del quale si forniscono una serie di stimoli, input, al fine di
sollecitare delle risposte”.
Le risposte che un frutticoltore attende dalle sue piante sono livelli elevati di qualità e quantità della produzione, in tempi rapidissimi.
Le risposte che un frutticoltore attende dalle sue piante sono livelli elevati di qualità e quantità della produzione, in tempi rapidissimi.
Giovani piante di kaki varietà "Rojo Brillante" in produzione
Si
parte dall’approfondita conoscenza delle componenti della chioma e delle loro
funzioni.
Fusto o Tronco. Altezza massima 40-60 cm, svolge la funzione di collegamento, (ponte), tra apparato radicale e parte aerea della pianta.
Dal tronco si dipartono le branche principali, preferibilmente ad altezze diverse per meglio distribuire il peso della chioma.
Fusto o Tronco. Altezza massima 40-60 cm, svolge la funzione di collegamento, (ponte), tra apparato radicale e parte aerea della pianta.
Dal tronco si dipartono le branche principali, preferibilmente ad altezze diverse per meglio distribuire il peso della chioma.
Massima altezza del tronco 40-60 cm
Le branche principali si dipartono ad altezze diverse per meglio distribuire il peso della chioma.
Branche principali.
Insieme al tronco costituiscono le strutture portanti della parte aerea della
pianta. Di solito l’impalcatura viene impostata su quattro/cinque branche
principali leggermente inclinate verso l’interfila.
Impalcatura su quattro/cinque branche principali leggermente inclinate verso l’interfila
Brindilli. Sono
corte ramificazioni di 10-13 cm, molto flessibili e sottili. Il brindillo del
primo anno può produrre kaki di buon calibro. Il brindillo del secondo
anno produce frutti di scarsa qualità, pertanto andrebbe soppresso nel corso
della potatura invernale.
Ramo misto a gemme a fiore e a
legno. Lunghezza variabile tra i 60-100 cm con un diametro
alla base che oscilla tra i 7-10 mm.
Ramo misto di gemme a fiore e a legno è lunghezza variabile
tra i 60-100 cm con un diametro alla base che oscilla tra i 7-10 mm.
A partire dalla seconda-terza
foglia della base, dove sono localizzate solo gemme a legno, sul ramo misto si differenziano, lungo l’asse, 5-7 gemme a
fiore. Il ramo termina con una gemma a legno. Le gemme a fiore nel kaki
producono, nel corso dell'anno successivo, un “tralcetto” di 15-20 cm su cui sono posizionati 4-5 fiori.
Le gemme a fiore nel kaki producono un “tralcetto” di 15-20 cm su cui
sono posizionati 4-5 fiori
La gemma a legno può generare brindilli o rami vigorosi a seconda della
posizione. Le gemme a legno posizionate alla base di ogni tipologia di ramo
generano germogli vigorosi. Il ramo misto presenta foglie di grandi dimensioni e internodi lunghi. Produce frutti di qualità.
Le gemme a legno posizionate alla base di ogni tipologia di ramo generano germogli vigorosi. Le gemme a legno si "risvegliano" in seguito alla raccorciamento del ramo
Germoglio vigoroso o
“succhione”. Rappresentano una “maledizione” per il vecchio
modo di intendere la potatura, a causa degli effetti depauperanti che
esercitano sul resto della vegetazione. Il “succhione” è considerato, invece,
una grande risorsa dai sistemi moderni di gestione della chioma.
Presenta
un portamento assurgente, verticale, e una lunghezza da 1 a 3 metri.
Si ritrovano su piante giovani e su piante adulte in equilibrio
vegeto-produttivo. Presentano foglie molto grande ed internodi lunghi.
La
potatura della pianta del kaki viene eseguita nel periodo primaverile-estivo e durante il riposo vegetativo. Gli interventi devono mirare
alla formazione della chioma e al rinnovo degli organi di fruttificazione.
Potatura invernale viene eseguita tra gennaio e febbraio, a riposo vegetativo
Entro i primi tre anni di sviluppo vengono costituite tre zone di produzione sovrapposte, una bassa, una media e una alta. La pianta ha un’altezza di massimo 2,5-2,8 m, per facilitare la sua “gestione da terra”.
Altezza della pianta adulta 2,5-2,8 m, per facilitare la “gestione da terra”.
I
brindilli e i rami misti vengono selezionati nel periodo invernale.
Molto
interessante è la gestione delle ramificazioni vigorose o “succhioni”.
Secondo
il metodo “Mataix”, i “succhioni” rappresentano una grande risorsa per la
pianta perché sono fonte di rinnovo delle formazioni fruttifere e della chioma.
Il
ramo vigoroso, se non viene gestito in modo corretto, può crescere fino a 3
metri, emettere brindilli nell’ultimo tratto, quindi fruttificare solo
nella porzione apicale. I frutti risulterebbero di scarsa qualità e scomodi da
raccogliere.
La
totale soppressione del succhione, con una taglio raso, nel periodo
primaverile-estivo o invernale, priverebbe la branca principale dell’attitudine
alla rigenerazione con conseguente perdita definitiva di capacità di
fruttificazione.
Perdita definitiva di capacità di fruttificazione della branca principale causata da anomalie della gestione della chioma
Un
raccorciamento, a 30-50 cm, durante la fase di riposo vegetativo, causerebbe,
nella primavera successiva, l’emissione di altri succhioni vigorosi non produttivi e responsabili di un eccessivo ombreggiamento interno della
chioma.
Il raccorciamento, a 30-50 cm, dei "succhioni" durante la fase di riposo vegetativo, causa nella primavera successiva, l’emissione di altri succhioni vigorosi
Allora
che fare?
LA POTATURA ESTIVA
La
soluzione migliore è intervenire durante il periodo primaverile-estivo in modo
semplice e mirato.
Raccorciamento
dei succhioni a 30-50 cm, in tre momenti e a distanza di tre settimane
l’uno dall’altro (21 giorni), a partire da giugno. Ultimo intervento in agosto.
Raccorciamento dei succhioni a 30-50 cm in tre momenti (tra giugno e agosto)
Ultimo intervento in agosto.
Schema riassuntivo della potatura estiva (da giugno a agosto) in tre interventi ad intervalli di tre settimane l'uno dall'altro
Un succhione per essere raccorciato deve presentare almeno uno dei seguenti requisiti:
1) Lunghezza
70-90 cm.
2) Diametro della base intorno ai 5 mm, il diametro di una sigaretta.
Molto importante non raccorciare contemporaneamente tutta la “popolazione” dei succhioni presenti, ma 1/3 del numero totale alla volta, per evitare squilibri vegetativi che possono provocare, nelle piante in produzione, cascole accentuate dei frutti
Non bisogna raccorciare contemporaneamente tutta la “popolazione”
dei succhioni presenti, ma 1/3, del numero totale, alla volta.
Cascole accentuate dei frutti causate da squilibri vegetativi
Al
contrario, l’allegagione dei frutti è favorita dal raccorciamento del ramo al
di sopra della quarta/quinta foglia dall’ultimo frutto. L’interruzione del
richiamo di linfa dell’apice vegetativo diventa un vantaggio per
l’ingrossamento dei frutti.
Tutti
i rami vigorosi devono essere raccorciati, ad altezze diverse dai 35 ai 50 cm,
tranne 4, (le guide), che si svilupperanno liberamente durante tutto il periodo
vegetativo.
Le
4 guide, disposte a coppia e leggermente inclinate verso l’interfila, servono a
costruire, durante i primi tre anni, le tre zone di produzione della pianta.
Tutti i rami vigorosi devono essere raccorciati ad altezze diverse dai 35 ai 50 cm, tranne 4, (le guide), che si svilupperanno liberamente durante tutto il periodo vegetativo. Le guide vanno selezionate tra i rami assurgenti della porzione mediana della chioma posizionati, a coppia, con leggera inclinazione verso l’interfila.
Tutti
questi rami vigorosi accorciati nel corso del periodo primaverile estivo,
accumulano sostanze di riserva e differenziano gemme a fiore.
L’anno successivo diventeranno robuste formazioni fruttifere e produrranno frutti di alta qualità.
Gemma a fiore nel corso del processo di differenziazione
L’anno successivo diventeranno robuste formazioni fruttifere e produrranno frutti di alta qualità.
Questo
metodo consente di convertire ramificazioni vigorose in rami a frutto.
I
rami raccorciati sono più robusti e meno soggetti a sbrancatura. I frutti, più
protetti, saranno meno danneggiati dall’azione del vento e dei colpi di sole.
LA POTATURA INVERNALE
Si
esegue, a partire dal primo anno, durante il riposo vegetativo.
Se la pianta non ha raggiunto un numero sufficiente di branche, occorre effettuare una potatura di ritorno capitozzando tutto a 15-20 cm.
Se la pianta non ha raggiunto un numero sufficiente di branche, occorre effettuare una potatura di ritorno capitozzando tutto a 15-20 cm.
I forti impatti stimoleranno la emissione di 10-15 rami vigorosi che seguiranno i cicli di potatura verde secondo lo schema già descritto.
Video
Potatura invernale su piante di kaki
alla seconda foglia
Video
Potatura invernale su piante di kaki
alla terza foglia
Questa
popolazione di rami vigorosi, “monconati” a 35-50 cm, costituirà la “zona
bassa” di produzione.
Le
quattro guide durante il periodo di riposo vegetativo (gennaio-febbraio)
saranno capitozzate a 40-50 cm al di sopra della zona bassa di produzione.
Le quattro guide durante il periodo di riposo vegetativo (gennaio-febbraio) saranno capitozzate a 40-50 cm al di sopra della zona bassa di produzione.
Durante
il secondo anno, si manterrà attiva la zona bassa di produzione e dalle guide
tagliate spunteranno 3-5 ramificazioni vigorose.
Una
di quest’ultime sarà utilizzata come prolungamento della guida e le altre
seguiranno lo schema della potatura verde, costituendo la “zona mediana” di
produzione della pianta.
Le
guide nell’inverno successivo seguiranno lo stesso schema. Saranno tagliate a
40-50 cm più in alto della “zona mediana” di produzione.
A
partire dalla primavera delle terza vegetazione, in presenza di
fruttificazioni, le ramificazioni vigorose vanno gestite sempre con lo stesso
metodo.
La
distribuzione dei rami deve essere armonica evitando intrecci e sovrapposizioni
allo scopo di favorire lo sviluppo dei frutti e l’arieggiamento e illuminazione
della pianta.
La
potatura del riposo vegetativo deve agire sulla selezione dei rami improduttivi,
secchi, ingrigiti e ridare una forma in volume della pianta.
L’eliminazione dei rami superflui deve essere eseguita attraverso monconature di almeno 3-5 cm e mai con tagli rasi.
L’eliminazione dei rami superflui deve essere eseguita attraverso monconature di almeno 3-5 cm e mai con tagli rasi.
L’eliminazione dei rami superflui deve essere eseguita attraverso monconature di almeno 3-5 cm e mai con tagli rasi.
Raggiunta
l’altezza desiderata, al quarto-quinto anno, la pianta è completa delle tre
zone a frutto ed entra in piena produzione.
La
potatura degli anni successivi mirerà al continuo rinnovo e stimolo di
formazioni vigorose.
Riferimenti
bibliografici
Un cordiale ringraziamento a Emilio Mataix-Gato e all'IVIA, Generalitat Valenciana, per l'eccellente qualità del corso di potatura.