mercoledì 18 gennaio 2023

I professionisti e tecnici italiani sono sempre più ricercati all'estero


Malgrado alcuni problemi di natura strutturale e di organizzazione della filiera dell'offerta, le produzioni e gli agricoltori italiani, nell'immaginario collettivo dei Paesi stranieri, soprattutto quelli del Magreb e del Medio Oriente, vengono visti come un ottimo riferimento per i loro risultati produttivi, poiché ottenuti con metodiche che tengono conto delle tecniche e del profitto, oltre che dei temi etici, sociali e ambientali.

Giornata di formazione sulla gestione della chioma degli agrumi, rivolta a ragazzi di origine siriana, in un impianto di mandarino-simili ad Adana, in Turchia.

E' opportuno precisare, però, che nella maggior parte dei casi, tali risultati qualitativi e quantitativi delle produzioni sono anche merito dei professionisti e tecnici del settore, i quali, grazie alla loro competenze e professionalità, sembrano essere molto richiesti dalle imprese agricole europee ed extra europee. A tal riguardo, abbiamo parlato con Vito Vitelli, agronomo con 25 anni di esperienza e che vanta interessanti rapporti di collaborazione con personalità straniere, per le quali si occupa di attività di consulenza, progettazione e realizzazione di nuovi impianti.

Momento del sopralluogo e di campionamento del terreno per l’elaborazione e sviluppo di un progetto sulla realizzazione di un diospireto a Tblisi, in Georgia.

"Affidare la regia di un campo a un consulente italiano costituisce sicuramente un valore aggiunto, per un'impresa agricola straniera - spiega Vitelli. Il rapporto professionale di fiducia viene rafforzato da un'altra componente, tutta italiana, legata all'empatia, che si trasforma presto in amicizia e stima reciproca tra produttore e tecnico".

"Ad oggi, i Paesi che mi richiedono interessanti collaborazioni sono quelli dell'area mediorientale, come Turchia, Georgia, Armenia, Azerbaijan, ma anche la vicina Grecia, Albania e Macedonia del Nord. Trattasi di gruppi di investitori, molti dei quali non provenienti dal settore agricolo, e imprenditori agricoli, spesso figli di proprietari terrieri, che, di rientro da un'esperienza formativa all'estero, vogliono dar vita a un progetto agricolo innovativo".

Giornata di formazione sulla gestione della chioma del kaki, in un impianto di Rojo Brillante in Azerbaijan.

Abbiamo chiesto a Vitelli a quali coltivazioni sono maggiormente interessati questi Paesi e imprenditori stranieri. "Le coltivazioni di specie mediterranee sono oggetto di investimenti in chiave moderna. Particolare interesse viene manifestato sull'agrumicoltura (arancio, mandarino-simili, limone e pompelmo), sulla frutta a guscio o secca (come mandorle, pistacchio e carrubo) e sul loto kaki, soprattutto da destinare all'essiccazione. Meno interesse si riscontra invece per la frutticoltura intensiva classica (quale pesco e albicocco), spesso nel vortice dell'attenzione dei costitutori e vivaisti, alla continua e affannosa rincorsa al rinnovo varietale".


Momenti di confronto su tematiche agronomiche con alcuni imprenditori e tecnici in Georgia.

Tra i principali obiettivi dei gruppi di investitori e imprenditori esteri troviamo l'applicazione di sistemi di coltivazione e gestione che consentano di introdurre alti livelli di meccanizzazione, ottimizzazione dell'uso delle risorse, in particolare suolo e acqua, rapida entrata in produzione delle piante e rispetto dell'ambiente e della biodiversità.

Giornate di mandorlicoltura in Macedonia del Nord

Pare che l'agronomo Vitelli non abbia avuto difficoltà a distinguersi in questi areali internazionali. "Se vieni da un altro Paese, sei spesso considerato portatore di novità e ciò facilita il lavoro di avvio di collaborazioni con gli operatori stranieri, i quali, però, in ogni caso, pretendono il massimo della professionalità, delle competenze e risultati tangibili nell'immediato".



Mandarini ibridi Valley Gold: commento di chi li coltiva

i primi frutti italiani sono già sui mercati

Con un anticipo di oltre 10 giorni rispetto al calendario di maturazione, i primi mandarini Valley Gold®, provenienti dai giovani impianti del sud Italia, sono già presenti su alcuni mercati della Penisola.

Rocco Venezia agrumicoltore

Rocco Venezia, imprenditore della Basilicata con 400 piante di Valley Gold messe a dimora nel giugno 2020, ci riferisce: "Ho iniziato a staccare i primissimi frutti qualche giorno fa, per poi conferirli alla organizzazione di produttori Apofruit. 


video correlato

Le risposte commerciali sembrano per ora promettenti, come anche la qualità dei mandarini, che si presentano con pochi semi, un calibro interessante (circa 170-180 g), colorazione attraente e un grado Brix intorno a 15°. L'impianto agrumicolo si trova a 80 mslm, in agro di Montescaglioso (Matera), su un terreno rosso, sciolto e ricco di scheletro, pertanto con limitati fenomeni di ristagno idrico".

frutti di "Valley Gold®" prossimi alla raccolta

Il produttore ci dice che i volumi attesi quest'anno sono di circa 5 kg/pianta. "Sono rimasto sorpreso da come le piante si siano adattate alle condizioni pedoclimatiche della mia regione - continua Venezia - Non immaginavo che, in poco più di 24 mesi dal trapianto, avrei potuto raccogliere i primi frutti. In realtà, la raccolta sarebbe dovuta iniziare a fine gennaio e proseguire fino alla prima decade di febbraio, ma il clima mite di dicembre ha anticipato la colorazione. Una precocità che non mi spaventa, visto che Valley Gold conserva la freschezza dei frutti e quel giusto equilibrio tra acidi e zuccheri anche a maturazione inoltrata. L'ottimale gestione nutrizionale e della potatura sono da considerarsi basilari per poter ottenere qualità e quantità dei frutti. Sono convinto che questa varietà riuscirà a sorprendermi".

VEDI ARTICOLO CORRELATO SU BLOG

L'imprenditore, visti i risultati agronomici finora raggiunti, ha intenzione di trapiantare altri due ettari di Valley Gold nei prossimi mesi.

domenica 15 gennaio 2023

FRUTTICOLTORI DI CASABONA IN VISITA NEL METAPONTINO


Dopo l'incontro tecnico di novembre 2022 a Casabona (Crotone), vedi articolo correlato, una delegazione di imprenditori, guidata dal Sindaco, ha visitato i mandorleti di Basilicata e Puglia alla ricerca di spunti e informazioni. Proficui i risultati della due giorni di scambi, 13 e 14 gennaio 2023, e molto soddisfatti i partecipanti anche per la tappa conclusiva organizzata nei vivai lucani. 
Vincenzo Poerio - organizzatore della visita

Francesco Seminario - Sindaco di Casabona (Crotone)


Vincenzo Iemma - imprenditore agricolo di Casabona (Crotone)
e
Francesco Iocoli - Vivai "Iocoli " di Sant'Arcangelo (Potenza)



Iniziativa si è svolta in collaborazione con:

mercoledì 11 gennaio 2023

Mandorlo, la scommessa vincente di due giovani imprenditori pugliesi


Hanno scommesso, sulla mandorlicoltura, Nicola e Ismaele Capanna, due giovani fratelli imprenditori agricoli della provincia di Taranto, e i risultati non hanno tardato ad arrivare.

Evoluzione mandorleto 


In poco meno di 30 mesi hanno trapiantato 6,5 ettari di mandorlo, portato a frutto le piante con una gestione innovativa e moderna e infine terminato il primo raccolto e l'essiccazione proprio qualche giorno fa.

Stato delle piante a Luglio 2020


"Mentre tutto il mondo iniziava a fermarsi a causa del diffondersi del Covid-19, noi eravamo alla disperata ricerca di operai che ci aiutassero a preparare il terreno e a trapiantare il nostro primo mandorleto della varietà Lauranne (portainnesto GF677), su un suolo, tra l'altro, molto paludoso, fino ad allora coltivato a grano. Una scelta imprenditoriale che, a distanza di due anni e mezzo, è risultata vincente, tanto che abbiamo deciso di mettere a dimora altri 4 ettari nei prossimi mesi ed eliminare così totalmente quei pochi vigneti che ci sono rimasti, la cui remunerazione e gestione degli impianti non è più conveniente come un tempo".

Produzione ad agosto 2022


"Il primo raccolto è stato soddisfacente - continuano i fratelli Capanna - Circa 800-900 kg di mandorle per ogni ettaro, una media di 2,5/3 kg a pianta. Per quest'anno, visto che gli alberi sono ancora piccoli e delicati, abbiamo preferito effettuare manualmente le operazioni di raccolta, senza dunque utilizzare scuotitori meccanici. Al momento, non abbiamo ancora venduto il prodotto, poiché vorremo attendere che le quotazioni si alzino e che il mercato si riprenda da questo stallo commerciale. Una scelta che possiamo permetterci, in quanto trattasi di un prodotto non deperibile e capace di rimanere stoccato anche per diversi mesi. È solo uno dei notevoli vantaggi del mandorlo rispetto ad altre colture".


Il Mandarino ibrido Valley Gold® interessa proprio tutti

"Inclusa nelle royalties, l'assistenza tecnica gratuita per i primi due anni"

Diverse decine di operatori, tra agrumicoltori, altri produttori agricoli, buyer e tecnici hanno partecipato alla giornata in campo, tenutasi lo scorso 28 dicembre 2022 presso tre diverse aziende agrumicole della Basilicata, per valutare i primi impianti del mandarino ibrido tardivo apireno Valley Gold®.


Ne abbiamo parlato con l'agronomo Vito Vitelli, organizzatore dell'appuntamento e direttore del Covil. "All'incontro mattutino, durato circa 6 ore, hanno partecipato oltre 60 persone, provenienti prevalentemente da Basilicata, Puglia e Calabria meridionale. Il difficile contesto socio-economico non sembra spaventare chi continua a investire nell'innovazione e in nuove cultivar e tecniche di gestione. Non siamo alla ricerca del cliente della pianta, ma di quei produttori che vogliono avviare con noi un percorso fattivo, il cui obiettivo è quello di raggiungere risultati tangibili nell'immediato e avere quindi ritorni economici soddisfacenti".


Si è parlato delle caratteristiche dei frutti di Valley Gold, delle possibilità commerciali e soprattutto delle tecniche di gestione: come i letti di coltivazione rialzati, gli impianti di irrigazione a micro-portata e l'alta densità d'impianto. Al momento, le caratteristiche del frutto non sono ancora quelle perfette a cui si mira, come l'assenza di rugosità della buccia, l'elevata produttività su tutta la pianta, l'ottima e l'uniforme pezzatura.

"La società sudafricana CITRICOM IP, proprietaria del brevetto "Valley Gold", offrirà per i primi due anni, inclusa nelle royalties, l'assistenza tecnica. Pertanto, le aziende che decideranno di mettere a dimora questi mandarino-simili verranno seguite nella preparazione dell'impianto, nella gestione del suolo, nella realizzazione dell'impianto di irrigazione, nella scelta del sesto d'impianto e soprattutto nella gestione della chioma", continua Vitelli.


E aggiunge: "Non temiamo la concorrenza concorrenza, poiché questa varietà va a collocarsi in una finestra ben stabilita e vuota per quanto riguarda l'offerta di mandarino-simili freschi, ossia dalla seconda decade di gennaio fino a metà febbraio. L'ottimismo non ci manca, siamo certi che la cosa possa avere un grande successo. Non abbiamo paura della crisi economica: se si offre ai mercati un frutto attraente, saporito, affogliato e con polpa soda e buccia fresca, spiazza tutto il resto".

Uno dei principali vantaggi della Valley Gold è proprio la sua lunga tenuta sugli alberi. Con le adeguate tecniche, si riesce a posticiparne la raccolta, mantenendo la freschezza e aumentando il grado zuccherino, senza però avere una riduzione drastica dell'acidità, la quale si manterrà sempre gradevole (1,3-1%).


Durante l'incontro del 28 dicembre 2022 sono state anche effettuate alcune prove dimostrative della trincia a catena interceppo marchiata Pellerano.



Tra i trenta articoli più letti su FreshPlaza Italia 2022, tre parlano delle nostre esperienze


Tra le prime 30 uscite più lette nel 2022, su circa 10.000 articoli pubblicati in un anno, 3 parlano delle nostre esperienze.
UN GRAZIE AI LETTORI DI FRESH PLAZA!

Fioriture anticipate degli agrumi

A destabilizzare il ciclo vegeto-produttivo delle piante non è soltanto l'anomalo andamento climatico, con inverni dalle temperature così miti come quelle attuali.

Negli ultimi giorni, alcuni agricoltori meridionali hanno manifestato apprensione per l'eccezionale e anticipata fioritura dei loro impianti di agrumi, provocata, in parte, dalle temperature elevate e anomale di queste prime settimane invernali. Sembra, però, che le cause non siano tutte da attribuire al cambiamento climatico, che continua a rappresentare comunque una delle principali minacce per il settore agricolo.

A tal riguardo, abbiamo chiesto un parere a Vito Vitelli, agronomo esperto in agrumicoltura: "Facendo un giro tra le campagne della Basilicata e della Puglia e guardando alcuni impianti di agrumi, mi è sembrato di stare ad aprile, per via delle fioriture. Ma se analizzassimo in dettaglio quei campi, capiremmo subito che tale reazione è dovuta anche a un non appropriato management colturale. Infatti, gli effetti del cambiamento climatico possono essere notevolmente attenuati da una applicazione più razionale delle tecniche agronomiche".


"Spesso - riprende l'esperto - in quegli agrumeti fioriti sussistono condizioni anomale, quali ad esempio la gestione del suolo con frequenti lavorazioni, la distribuzione dell'acqua di irrigazione a pioggia (e non a micro-portata) con turnazioni e volumi irregolari, potature inappropriate, distribuzione sbilanciata degli elementi nutritivi e insufficiente controllo degli organismi nocivi. Le tecniche agronomiche moderne possono contrastare o limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico".

Dunque, il clima mite e la mancanza di discontinuità tra le varie stagioni dell'anno fanno da supporto a tutto questo. "Le pratiche agronomiche corrette devono aiutarci a ridurre questi episodi strani e spiacevoli, che potrebbero tradursi in una perdita di produttività nella prossima stagione. Anche il miglioramento genetico potrebbe offrirci delle soluzioni, in quanto è necessario guardare verso varietà che riescono a essere più tolleranti alle irregolarità climatiche e ambientali".