L’Ogliastra, l’area centro
orientale della Sardegna, sulla costa tirrenica, per le particolari condizioni del
terreno e del microclima, è eccezionalmente vocata per produzioni agrumicole e frutticole
di altissima qualità.
Da una recente visita in questo
territorio dell’isola (marzo 2014), organizzata dal Consorzio
Vivaisti Lucani, di Scanzano Jonico (provincia di Matera), a cura dell’Agronomo
Vito Vitelli, in collaborazione con
Gianfranco Mascia e Rocco Piras, operatori del settore ortofrutticolo sardo, è
emerso un quadro delle condizioni dell’agrumicoltura, e dell’agricoltura in
generale, alquanto complesso.
Gli agrumeti esistenti sono
costituiti da piante di oltre quaranta anni di età, da vecchie varietà e
portinnesti e continuano ad essere coltivati con tecniche di gestione, del
suolo, della chioma e della fertirrigazione, dispendiose e obsolete.
Gli organismi nocivi, soprattutto
di natura fungina e virale, presenti sulla gran parte degli impianti, contribuiscono
a compromettere ulteriormente la produttività delle piante.
A queste difficili condizioni si
aggiunge la scarsa propensione degli agrumicoltori ad introdurre nuovi sistemi
di conduzione. Il lento decorso del processo di ricambio generazionale rende
difficoltosa la diffusione di progetti innovativi.
Il risultato di questo “stato di
cose” sono produzioni scarsamente competitive, soprattutto nei confronti dei
prodotti provenienti dalla Spagna.
Dalla rapida indagine emergono,
altresì, alcuni elementi di forza, molto significativi, che lasciano ben
sperare ad una possibilità di rilancio del settore agricolo sardo.
Oltre all’alta vocazionalità del
territorio, adatto alla produzione di agrumi e di specie da frutto, in
particolare albicocco e kaki “Rojo Brillante”, (vedi
articolo correlato), è presente, all’interno dell’isola, una forte domanda
di ortofrutta, solo parzialmente soddisfatta dalle produzioni interne.
Oltre ai residenti, meno di due
milioni di abitanti, la Sardegna, ogni anno, è letteralmente invasa da milioni di
turisti e visitatori provenienti da tutto il mondo, attratti dallo splendore
dei paesaggi e dalle bellezze artistiche e culturali.
Attraverso un’appropriata organizzazione
della produzione e dell’offerta e un adeguato coordinamento dei diversi attori
della filiera, l’agrumicoltura e la frutticoltura sarda possono decollare
rapidamente. Con l’ausilio di professionisti qualificati e competenti è
possibile arrivare ad offrire prodotti di eccellenza al mercato interno e di
tutta Europa.
L’agricoltura in Sardegna deve
ambire a diventare un settore di rilievo e di grande importanza strategica per
l’economia della regione e offrire opportunità occupazionali soprattutto ai
giovani.
In Sardegna nei prossimi mesi, il
Consorzio Vivaisti Lucani organizzerà alcuni incontri tecnici finalizzati ad elaborare,
con il sostegno degli operatori del settore ortofrutticolo e delle Istituzioni
locali, strategie di sviluppo per il rilancio di un’agricoltura moderna e altamente
competitiva.