Sono laureato in Scienze Agrarie, con 110 e lode, ed esercito la libera professione di Agronomo da oltre 25 anni. Consulente tecnico del Consorzio Vivaisti Lucani (CO.VI.L.) e di numerose aziende agrarie ad indirizzo frutticolo, agrumicolo e olivicolo in Italia e all'estero. In collaborazione con il CO.VI.L. e altri Partner, promuovo sistemi innovativi di produzione attraverso il web e giornate studio.
Per informazioni whatsApp +39 339 25 11 629
Tra gli argomenti di
approfondimento scelta del materiale
vivaistico, varietà, portinnesti, tecniche innovative di gestione degli
impianti e di difesa dagli organismi nocivi, gestione della raccolta del frutto.
In occasione dell’incontro si parlerà anche delle opportunità
previste dal nuovo P.S.R. Puglia per la filiera mandorlo.
Seminario tecnico e divulgativo 30 agosto 2016 ore 17,30
MANDORLO in PUGLIA
TECNICHE DI GESTIONE DEGLI IMPIANTI E OPPORTUNITÀ DEL P.S.R.
PROGRAMMA
Introduzione
e coordinamento lavori
Alfonso
Faretra - FARETRA.COM
Relazioni
”Proposte
tecniche per una moderna mandorlicoltura”
Tra gli interventi
tecnici dell’incontro di Foggia, previsto il 30 agosto 2016, “Proposte
innovative per la coltivazione del mandorlo” a cura dell’Agronomo libero professionista
Vito Vitelli a destra nella foto durante una giornata studio, in campo, sulle
tecniche di gestione innovative degli impianti di mandorlo a partire dalla
messa a dimora del materiale vivaistico. VISUALIZZA ALTRE FOTO DELLA GIORNATA TECNICA IN CAMPO IN SICILIA
Piante di mandorlo
prodotte dai vivai del Consorzio Vivaisti Lucani, pronte al trapianto anche durante
il periodo primaverile-estivo in quanto dotate di vaso.
Impianto di mandorlo,
coltivato con sistema intensivo, (450 piante/ha), dopo alcuni giorni dal
trapianto (giugno 2016), realizzato nel territorio di Caltanissetta. Gli spazi
interfilari sono volutamente di diversa ampiezza e disposti in modo alternato.
Le corsie più larghe (5,5-6,0 m) serviranno all’avanzamento della macchina
scuotitrice ad ombrello nel corso della raccolta meccanica di due file per
volta. Alla corsia larga segue una più stretta (4,0-4,5 m).
Pianta di mandorlo
gestita con tecniche di produzione innovative in un sistema di coltivazione
intensivo (400-500 piante/ha), arriva a produrre fino a 15-18 kg di frutta in
guscio.
Altri sistemi di raccolta meccanizzata
ESPERIENZA DI COLTIVAZIONE DI MANDORLO IN CALIFORNIA
MOSCA MEDITERRANEA DELLA FRUTTA (Ceratitis capitata W.)
VEDI VIDEO ESPLICATIVO
La Mosca Mediterranea della frutta, diffusa nei Paesi
del Bacino del Mediterraneo fino all’Europa centrale, si sviluppa a danno di
numerose specie da frutto e agrumi.
La Ceratitis capitataW. è un piccolo dittero, di
4-6 mm di lunghezza, caratterizzato da ali membranose con tipiche macchie di colore
giallo ocraceo (figura 1).
Figura
1
Sui frutti possono ritrovarsi due tipologie di danni.
Agrumi. Le punture
di ovideposizione determinano la comparsa di zone circoscritte mollicce
soggette, successivamente, a marcescenza per effetto di funghi saprofiti (figura 2).
Figura 2
Fruttifere. Le numerose
larve si nutrono della polpa e generano disfacimento di intere porzioni interne.
Il frutto va incontro a marcescenza per effetto delle muffe (figura 3).
Figura
3
Ciclo
biologico
La Moscasverna allo stadio di pupa nel terreno
e, solo nelle aree più calde, come adulto.
Nel Sud Italia il primo sfarfallamento si registra tra
maggio e giugno. In questo periodo gli adulti ovidepongono prevalentemente sui frutti
delle Drupacee, albicocco, pesco, susino.
A questa prima generazione, nel corso dell’anno, ne
seguono altre sei o sette.
Le ultime generazioni, molto aggressive, a causa dell’abbassamento
delle temperature e dell’incremento dell’umidità relativa, si sviluppano a
danno dei frutti di melo, pero, fico d’india, melograno e all’inizio dell’autunno
di agrumi e kaki.
In seguito all’attacco i frutti vanno incontro a
cascola e non sono più commercializzabili (figura 4).
Figura
4
Controllo
del fitofago
Il totale controllo della Mosca Mediterranea è di
difficile attuazione a causa dell’elevato numero di specie, su cui l’insetto si
sviluppa, e il gran numero di generazioni che compie durante l’anno.
Si parte da tecniche di monitoraggio della popolazione
per meglio seguire l’evoluzione delle generazioni e per stabilire le epoche dei
trattamenti.
Per praticare il monitoraggio si possono utilizzare trappole
attivate con una sostanza sintetica attrattiva (figura 5).
Figura
5
LOTTA GUIDATA. I trattamenti, vanno eseguiti alla
cattura dei primi adulti ed in presenza di punture da ovo deposizione,
utilizzando insetticidi ad attività citotropica o endoterapica.
LOTTA INTEGRATA. Molto efficace è il ricorso alla lotta integrata una combinazione di cattura (figura 6) o sterminio - Attract&Kill, (figura 7) massale e
interventi di difesa chimica al superamento della soglia di intervento.
Figura 6. Cattura massale
Figura 7. Attract&Kill
CATTURA MASSALE
Si
basa sulla cattura del maggior numero di adulti (figura 8), di uno o di
entrambi i sessi, al fine di ridurre il potenziale riproduttivo della mosca e limitare
la popolazione entro livelli tali da non costituire un danno economico.
Figura 8
L’aggressività
della mosca, e la pressione dell’attacco della popolazione, durante la
stagione, è fluttuante in relazione alle condizioni climatiche. La temperatura
e, soprattutto, l’umidità giocano un ruolo importante.
La
mosca non lavora molto a temperature elevate, oltre 35-40 oC, e a
umidità basse, inferiore a 50%.
La
mosca è molto attiva a 25-30 oC e a livelli di umidità superiori al
70-80%.
Tra
luglio e agosto il livello della popolazione, e la pressione dell’infestazione,
sono tra i più bassi.
A
giugno-luglio la pressione è forte, ma diventa estremamente pericolosa tra la
metà di agosto e metà ottobre (anche a novembre in alcune annate).
Occorre
posizionare le unità di cattura, dotate di attrattivo alimentare, almeno 45
giorni prima dell’invaiatura del frutto (figura 9a - 9b), poiché la mosca attacca al
cambiamento di colore esterno della buccia.
Figura 9a
Figura 9b
Si consiglia di introdurre nel campo
da 90 a 100 trappole per ettaro, fino a 120
qualora il campo fosse circondato da altre colture, (specie), suscettibili all’attacco della mosca e/o fosse ubicato in aree in cui non viene praticata la lotta con il metodo della cattura massale.
Lungo
i bordi è consigliabile intensificare le unità di cattura soprattutto dove ci
sono pericoli di maggiore pressione, come vicinanza a frutteti di altre specie
ospiti o vicinanza di confinanti frutticoltori poco attenti al controllo del
parassita (figura 10).
Figura 11
L’unità
di cattura viene posizionata all’interno delle chioma all’ombra (figura 11), a
circa un metro e mezzo di altezza dal suolo.
Figura 12
L’esca
alimentare (figura 12), presente nelle unità di cattura, non contiene insetticidi,
è 100% ecocompatibile, e ha una persistenza di efficacia attrattiva di
circa tre mesi.
Figura 13
Nelle coltivazioni di
kakisi consiglia di posizionare le unità
di cattura non oltre la seconda - terza decade di agosto (figura 13).
Nel
corso del periodo di cattura qualora il liquido attrattivo dovesse scende al di
sotto della metà (meno di 300 cc), del livello iniziale (600 cc), occorre
riportarlo a volume.
Video. Utilizzo di pompa a spalle per il ripristino del livello del liquido dell'attrattivo alimentare all'interno della trappola. Azienda Agricola Baldachino&Figli Naro (Agrigento)
Per ripristinare il livello del liquido, ed evitare macchinose e snervanti operazioni di recupero delle bottiglie dalla pianta, apertura del tappo, utilizzo di imbuti e altro, si può ricorrere ad una pompa a spalle, la stessa adoperata per i trattamenti manuali (vedi il video).
Figura
14
Occorre sostituire la lancia dell’irroratore
con un beccuccio rigido, di plastica o metallo, per mezzo del quale verrà introdotto
l’attrattivo alimentare, da uno dei 4 fori di ingresso laterali di cui sono
dotate le bottiglie-trappola (figura 14). Se il diametro è insufficiente uno
dei 4 fori potrebbe essere allargato da 8 mm fino ad un massimo di 10 mm (1 cm)
di diametro.
Figura 15
Il
controllo della mosca è basato sulla cattura dell’insetto, attratto dall’esca
proteica presente nella trappola, e alla successiva morte per annegamento
(figura 15). Se questo non avviene, per mancanza di liquido, la mosca potrebbe
trovare l’uscita e liberarsi.
Le
trappole, oltre per la cattura massale, possono essere utilizzate per il
monitoraggio della popolazioni dell’insetto, al fine di stabilire il momento
dell’intervento con l’insetticida abbattente.
Figura 16 a
Il
momento ottimale per il trattamento corrisponde alla cattura di 2-3 mosche al
giorno, su un campione di 10 trappole controllate a random sul campo. Le mosche
catturate nelle ultime 24 ore sono quelle che volano nella bottiglia (figura
16a), o galleggiano sul liquido attrattivo (figura 16b). Le altre mosche,
catturate in precedenza, giacciono sul fondo. Si consiglia di monitorare le catture
almeno 1 volta a settimana. Al superamento della soglia (2-3 Mosca Trappola
Day, MTD) occorre irrorare tempestivamente gli insetticidi registrati per la
specie.
Figura 16b
PREPARAZIONE
DELLA TRAPPOLA-BOTTIGLIA.
Al
fine di abbattere i costi di applicazione, le trappole possono essere preparate
in azienda ogni anno, acquistando solo il liquido attrattivo. Possono essere
utilizzati i vuoti delle bottiglie di acqua per uso domestico, riciclati o
acquistati direttamente in fabbrica.
Figura 17
Sulla
bottiglia vengono praticati 4 fori a croce, del diametro di 8 mm (figura 17), 4-5
cm al di sopra del livello del liquido attrattivo, il cui volume può variare da
400 a 600 cc a bottiglia.
Figura 18
Molto
importante è l’ampiezza dello spazio che sovrasta i fori (figura 18). La mosca,
entrata nel recipiente, deve avere la possibilità di volare per alcune ore
prima di finire nel liquido e morire per annegamento.
CONTROLLO ATTRACT&KILL CON SISTEMA
MAGNET™
MED
Pannelli
attrattivi ad azione insetticida per il controllo della Mosca Mediterranea
della frutta (Ceratitis capitata).
Si
tratta di un dispositivo a forma di busta che contiene all'interno una miscela
di attrattivi che vengono rilasciati in maniera controllata durante tutta la
campagna. Gli adulti di entrambi i sessi, ma prevalentemente le femmine, sono
attratti dal dispositivo e muoiono al contatto con le superfici esterne perché
impregnate di insetticida.
Attività divulgativa svolta in collaborazione con: