sabato 2 dicembre 2023

Barriere frangivento: tante indicazioni utili

 si è parlato di frangivento anche nel corso di un Convegno sul Kiwi a Latina il 30 novembre 2023 

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Il vento è sempre un elemento meteorologico da non sottovalutare in agricoltura, capace di danneggiare ogni tipo di coltura, dalle arboree, alle arbustive, alle erbacee, fino anche alle stesse strutture di protezione. Se la specie è sensibile, o se sono presenti organi delicati, fiori e frutti, il movimento violento dell’aria può generare rotture e lesioni, direttamente o per effetto dello sfregamento delle foglie e delle ramificazioni.

 


Le pareti frangivento sono efficaci per proteggere i frutteti dalle raffiche violente e fredde, che diventano pericolose quando cominciamo a superare i 50-60 km/h, per poi diventare devastanti, per piante e strutture, oltre i 90-100 km/h. Non occorre isolare completamente il campo dal movimento dell’aria, essenziale per limitare ristagni di umidità e per favorire la circolazione del polline. Le barriere devono essere semipermeabile e possono essere realizzate con piante, frangivento vivo, oppure con pareti verticali di rete, frangivento morto.


Sono da preferire i frangiventi vivi, poiché oltre ad esercitare un effetto limitante della velocità del vento, svolgono una vera e proprio funzione di filtro. Studi dimostrano che le aree protette dal frangivento realizzato con piante, risultano essere più fresche in estate e più miti in inverno. Oltre all’effetto climatizzante le barriere vive, a impatto positivo sul paesaggio e sulla biodiversità, filtrano l’aria dal sale e dalle particelle ad effetto fitotossico e abrasivo, trasportate dal vento. Il vento, se molto forte, non solo arreca danno diretto sulle piante, ma anche alle strutture di protezione, provocando così disastri e problemi economici ingenti.


Le specie più utilizzate per la realizzazione di barriere vive, nei climi mediterranei sono l’olivo, la canna comune (Arundo spp), i cipressi e gli eucalipti.

video parete frangivento al quinto anno

Occorre costituire una parete di 6-7 metri di altezza, da realizzare lungo il perimetro della piantagione. La barriera non ha però una efficacia illimitata, in quanto andrebbe ripetuta ogni 80-100 m, orientata in direzione perpendicolare al vento.

video parete frangivento al sesto anno

Le pareti frangivento sono da suggerire in ogni caso per la protezione di tutte le colture, esposte all’azione dei venti sia in condizioni di forze ordinarie sia di eventi straordinari devastanti, di recente sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico.  

video parete frangivento potatura di produzione

Sono inevitabili nei casi di coltivazioni pregiate ad altissimo reddito, negli impianti ad alta densità (limoneti, actinidieti,) o super-intesivi (come pereti e meleti a parete) dove sono alti gli investimenti economici in termini di piante e strutture.


Negli ultimi anni, si sta proponendo l’olivo allevato a monoasse essendo una specie molto diffusa in Italia, a rapido accrescimento, se viene correttamente gestita la fertirrigazione e la chioma, e a duplice attitudine, poiché alla funzione di protettiva si combina anche quella produttiva.

Molte sono le varietà del panorama italiano da proporre, per la realizzazione di una barriera: oltre alla classica “Cipressino”, la “Favolosa” e “Leccino”, tolleranti a Xylella fastidiosa, “Necellara del Belice” ed “Etnea”, “Nociara”, “Biancolillo”, “Semidana”, “Canino” e altre in corso di valutazione.


L’olivo si presta bene come frangivento perché è una specie facile da gestire, e non invadente nei confronti delle coltivazioni da proteggere. Le piante sono poste lungo la fila a 1,80-2,20 metri e allevate a monoasse con l’ausilio, nei primi tre anni, di tutori e strutture di sostegno. Dal solido asse centrale si dipartano delle ramificazioni non molto lunghe, (massimo 1,00-1,20 m) resistenti e molto flessibili orientate soprattutto nella direzione del vento. I rami vengano accarezzati dall’aria in movimento, ne assecondano il passaggio e riducono la velocità. 


La vicinanza delle piante lungo la fila crea presto una relazione tra i sistemi radicali che genera moderazione dello sviluppo delle ramificazioni, autoregolazione dell’equilibrio vegetativo e una precoce entrata in produzione. Nella parete, la disposizione riavvicinata delle piante consente la gestione semplice della potatura di produzione che viene eseguita manualmente ogni anno, a partire dal terzo anno, agendo principalmente sui rami della base e consiste in pochi tagli di ritorno.


Molto importante è il sistema di fertirrigazione, da proporre una doppia linea di irrigazione, rispettivamente a 45 e 65 cm dal tronco, a destra e sinistra del filare, quattro ali gocciolanti in totale, preferibilmente leggermente interrate. Una corretta gestione dell’acqua e degli elementi nutritivi limita l’effetto della competizione radicale esercitato dalle piante del frangivento sulla coltivazione protetta.






Attività svolte in collaborazione con:

sabato 4 novembre 2023

MANDORLO "ZARAGOZA": LA POTATURA DI PRODUZIONE IN DUE PARTI

Dopo la prima fase di formazione della chioma del mandorlo “Zaragoza” dei primi 24-36 mesi, si passa agli interventi finalizzati al mantenimento della forma a volume. 

video parte prima

Gli interventi di potatura di “produzione” o “mantenimento”, da eseguire ogni anno prima dell’inverno tra ottobre e novembre, devono mirare ad assicurare una quota di rinnovo stimato intorno al 10-15%, e al mantenimento dell’equilibrio tra attività produttiva e attività vegetati della chioma.

video parte seconda

Molto importante è la realizzazione del “cono di luce” all’interno e i tagli di ritorno per l’arrotondamento della forma e per stimolare l’orientamento alla verticalità dei rami fondamentale per la raccolta con braccio scuotitore. 


Il tutorial suddiviso in due parti, Parte 1 e Parte 2, ha lo scopo di fornire indicazioni concrete, sul percorso in step da seguire per praticare, in pochi minuti, la gestione della chioma delle piante in età di piena attività produttiva.

Attività svolta in collaborazione con:

mercoledì 18 ottobre 2023

GIORNATA "VALLEY GOLD" OTTOBRE 2023: RESOCONTO DELLE VISITE IN CAMPO

 Il resoconto della giornata in campo

Mandarino ibrido tardivo apireno Valley Gold®, nuovi impianti all'orizzonte

TUTTE LE FOTO DELLA GIORNATA TECNICA

Qualcuno è arrivato addirittura da Siracusa, da Reggio Calabria e dal nord della Puglia per partecipare al secondo appuntamento dedicato alle valutazioni del mandarino ibrido a maturazione tardiva Valley Gold®. Una giornata tecnica tenutasi il 12 ottobre 2023 in tre aziende del golfo ionico.

Alcuni dei partecipanti alla giornata

A fornire un resoconto è l'agronomo Vito Vitelli, organizzatore dell'appuntamento: "Oltre 30 gli iscritti. Più che la quantità, a caratterizzare l'evento è stata la qualità dei partecipanti, tra cui anche rappresentanti e tecnici di aziende ortofrutticole conosciute, interessate a mettere a dimora questa nuova cultivar di mandarino, apprezzata per il suo periodo di raccolta (gennaio-febbraio). Saranno impiantati tra i 50 e i 60 ettari nella prossima primavera. 

Giovane impianto di Valley Gold® in agro di Castellaneta (TA), al secondo anno dal trapianto, presso l'azienda agricola "Capurso"


Si registra un forte interesse per Valley Gold® specie nel nord della Calabria, dove si va alla ricerca di alternative al mandarino-simili. Anche dalla Basilicata e nella provincia di Taranto ci giungono nuovi ordinativi, oltre alle richieste di piantumazioni da parte di alcune aziende dell'agrigentino (Sicilia)".

Wanwyk Barnard, rappresentante della società CITRICOM IP, mentre illustra termini e condizioni contrattuali dei brevetti.

I giovani impianti in produzione di Valley Gold® visitati dagli operatori sono al terzo/quarto anno dal trapianto e sembrano rispondere molto bene, con frutti pendenti di ottimi calibri. Si tende a prediligere l'alta densità di impianto (consigliabile minimo 700 piante/ettaro), raggiungendo facilmente le 50 ton/ettaro a partire dal sesto/settimo anno.

Valley Gold, varietà brevetta dalla società sudafricana CITRICOM IP con ottima validità di adattamento negli areali agrumicoli italiani, è nota per le sue peculiarità genetiche, il periodo di maturazione interessante, l'essere esente ad alcune problematiche fitosanitarie, la bellezza e conservabilità del frutto, l'assenza di semi, il colore e il sapore.

Approfondimenti sulle tecniche innovative di gestione degli agrumeti

"L'importanza di abbinare queste giornate di valutazione - riprende Vitelli - sono sicuramente delle vetrine di presentazione, in cui si rendono visibili esperienze tecniche ben consolidate, prendendo come esempio anche agrumeti coltivati in condizioni estreme. Non esiste un terreno ideale, ma delle condizioni per far sì che la pianta possa svilupparsi bene. Essendo varietà a maturazione tardiva, si presta a una produzione biologica, in quanto riesce a sfuggire agli attacchi di parassiti del periodo di fine estate/inizio autunno, tipici delle cultivar di agrumi a maturazione precoce". 

Pianta di Valley Gold al quarto anno presso l'azienda agricola "Apolito" Francavilla marittima (Sibaritide CS)

Durante le visite ai campi, si è data importanza anche alla baulatura del terreno, poiché luogo in cui vengono ospitate le radici. "Affinché l'apparato radicale si sviluppi nel migliore dei modi, sono state inserite due ali gocciolanti per la somministrazione delle risorse, non più riassumibili in acqua e fertilizzanti, ma soprattutto in elementi che migliorano le caratteristiche fisico-chimiche e microbiologiche del terreno".

Giovane agrumeto realizzato su terreno "baulato", con sistema drenante a trincea, dotato di sistema di irrigazione a doppia ala gocciolante leggermente interrate. Azienda agricola "Marco Vitelli" agro di Pisticci (MT)

La CITRICOM è presente alle più importanti fiere internazionali 

In seguito agli approfondimenti e ai consigli sulla gestione tecnica, si è parlato anche delle copertura e della loro importanza nella coltivazione di varietà tardive, per ridurre i danni da vento, grandine e scottature.

Alcuni vivai della Basilicata sono autorizzati dalla CITRICON alla produzione e vendita di piante di Valley Gold


Attività organizzate in collaborazione con:

venerdì 6 ottobre 2023

IN GIRO TRA CARRUBETI INNOVATIVI CON ROSA HERNANDORENA

 

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Per portare un carrubeto in produzione non occorrono decenni.

Pianta di carrubo al terzo anno

In pochi anni dal trapianto si possono conseguire risultati economici importanti. 
Pianta di carrubo al primo anno

Bisogna partire da una accurata scelta del materiale vivaistico e applicare appropriate tecniche agronomiche, gestione della chioma, nutrizione e irrigazione. 

video correlato

Una visita molto interessante a Valencia, in compagnia di Rosa Hernandorena, Viveros Hernandorena, ci ha confermato come anche per il Carrubo un approccio moderno e innovativo consente di raggiungere livelli straordinari di efficienza dell'impianto. 

Elementi "Zaragoza", già introdotti nel mandorlo, pistacchio e nocciolo, sortiscono evidenti risultati di equilibrio della chioma anche per il carrubo.


Attività svolta in collaborazione:

giovedì 5 ottobre 2023

12 OTTOBRE 2023: CITRICOM INCONTRA GLI AGRUMICOLTORI

MANDARINO IBRIDO A MATURAZIONE TARDIVA

VALLEY GOLD®

CITRICOM INCONTRA GLI AGRUMICOLTORI

12 ottobre 2023 - giornata tecnica in campo

a cura dell’Agronomo Vito Vitelli


Dopo l’ottima esperienza dello scorso anno, (materiale fotografico correlato) dell'incontro della Citricom, detentore e gestore sudafricano di brevetti di varietà di agrumi innovative, con i pionieri italiani della coltivazione del mandarino seedless a maturazione tardiva  “Valley Gold”, anche quest'anno si ripete l'evento in ottobre, nel metapontino (Basilicata e Puglia) e nella sibaritide (Calabria).

Incontro della Citricom con i pionieri della coltivazione del mandarino "Valley Gold" ottobre 2022 


Lo scopo della giornata, a circa tre mesi dall’inizio della campagna raccolta frutti, è continuare la valutazione in campo, dell’attitudine all’adattamento della varietà nei diversi areali a vocazione agrumicola del Sud Italia.

L’iniziativa è sicuramente, per i diversi operatori del settore agrumicolo, una importante occasione di approfondimento di temi riguardanti la filiera produttiva e la valorizzazione del prodotto come espressione del territorio.

Il successo di una varietà è legato alla sua genetica e, soprattutto, alle tecniche di gestione


Nel corso della giornata, che prevede tre tappe, sarà dato spazio alla divulgazione delle tecniche di produzione, gestione della chioma, nutrizione, difesa dagli organismi nocivi e dalle fisiopatie, irrigazione, gestione del suolo e al confronto tra tecnici agronomi esperti. Citricom, oltre a fornire informazioni sui termini contrattuali dei brevetti,  introdurrà le caratteristiche principali di alcune nuove varietà di arancio e limone che intende diffondere nei prossimi anni, in collaborazione con alcuni vivaisti della Basilicata.

Citricom ha stipulato un accordo di collaborazione con alcuni vivaisti della Basilicata

Programma

ore 8,30 - raduno presso il piazzale antistante stazione ferroviaria di Metaponto (Matera) (clicca info per come arrivare)

La giornata prevede 3 tappe (Metapontino e Sibaritide) per una durata complessiva di circa 5-6 ore. 

I partecipanti si sposteranno con auto propria

Per maggior informazioni sulla giornata tecnica:
Vito Vitelli Agronomo: 
+39 339 25 11 629 WhatsApp

L'evento è organizzato in collaborazione con:

giovedì 14 settembre 2023

“In sette giorni ho raccolto 15 ettari di mandorle grazie alla meccanizzazione”

 

Parole chiavi, scuotitore e spazzolatrice

“In sette giorni ho raccolto 15 ettari di mandorle grazie alla meccanizzazione”

Il mandorlicoltore viterbese Fabio Mariotti ha fatto di recente esperienza di raccolta meccanizzata mediante l'utilizzo di uno scuotitore con braccio e di una spazzolatrice/raccoglitrice.



"Ho terminato le operazioni di raccolta avvalendomi di un solo collaboratore. In sette giorni ho raccolto i frutti su 15 ettari di mandorleti, con una resa media di circa 4,5 ton/ettaro di prodotto già smallato ed essiccato. Mi sono rivolto a contoterzisti per il noleggio dello scuotitore e della spazzolatrice. 

Raccolta meccanizzata delle mandorle con spazzolatrice

Sono mezzi che ti garantiscono praticità e velocità nella gestione della raccolta, senza doverti preoccupare della carenza di manodopera, che attanaglia il nostro settore. 

Raccolta con braccio scuotitore e reti

Nella scorsa stagione, avevo optato per la stesura di reti che intercettavano le mandorle precedentemente scosse dagli alberi, ma le unità lavorative necessarie sono state maggiori. 


Quest'anno, molti frutti erano già a terra a causa di forti raffiche di vento. Pertanto la spazzolatrice risultava la scelta migliore".

Frutti di mandorlo direttamente al suolo dopo la scuotitura meccanica e prima del passaggio con raccoglitrice a spazzola


Nell'alto Lazio, la mandorlicoltura pare essere diventata un business su cui le aziende vogliono scommettere, anche perché forti della lunga tradizione e conoscenze già consolidate nella coltivazione di altra frutta secca (come le nocciole), facilmente trasferibili, appunto, sul mandorlo.


"Le mie coltivazioni sono recenti e tutte gestite con il modello Zaragoza. L'impianto più vecchio è stato messo a dimora 5 anni fa. Tre le varietà disponibili: Lauranne, Makako e Penta. Buono il carico ottenuto quest'anno, nonostante l'eccessiva pioggia di giugno che ha generato un importante sviluppo di patogeni fungini e batteriosi, le cui conseguenze sono state limitate grazie anche alla professionalità dell'agronomo Vito Vitelli".




Attività svolte in collaborazione: