martedì 23 maggio 2017

ALBICOCCA. TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE



L’ALBICOCCA ospite speciale del programma TEMPO&DENARO”, su RAI 1, nel corso della puntata del 22 maggio 2017.

Una panoramica leggera e divertente, tutta in stile Elisa Isoardi, sul frutto più allegro e fresco della bella stagione e sul suo percorso dal campo alle tavole dei consumatori passando tra mille ricette in cucina.


L'albicocca, prodotta dalle NOSTRE TERRE, un vero concentrato di poteri benefici per la nostra pelle e la vista. Ottimi gli effetti sulla prevenzione di patologie complesse come i calcoli delle vie biliari.

L’albicocca è particolarmente apprezzata dal consumatore italiano per il gusto e la praticità, un frutto perfetto da mangiare anche fuori casa.
Gli italiani consumano mediamente circa 3-4 kg all’anno di albicocche, a persona.

L’Italia è tra i primi dieci produttori di albicocche a livello Mondiale, il primo a livello europeo.
(fonte Italia Fruit News)

Nel 2016, con 236 mila tonnellate, il nostro Paese ha prodotto e raccolto circa un terzo della produzione totale europea, superando nettamente la Spagna, (139 mila ton), la Francia (110 mila ton), e la Grecia (84 mila ton).


(fonte Italia Fruit News)

Ottimi i dati della produzione, meno incoraggianti quelli della esportazione, infatti solo il 10% del totale delle albicocche, prodotte in Italia, viene esportata. 
I mercati di riferimento sono Germania, Austria e i Paesi dell’Est-Europa.


(fonte Italia Fruit News)

Le principali regioni produttrici sono Campania, Emilia-Romagna e Basilicata, Puglia e Sicilia.

(fonte Italia Fruit News)
L’albicocco è una drupacea, come pesco, susino, ciliegio, mandorlo.
Il nome botanico è Prunus armeniaca, molto probabilmente di origine caucasica.
Nel continente europeo la pianta è stata diffusa dagli arabi nel corso del X secolo.  

Fino a circa trenta anni fa la piattaforma varietale dell’albicocco era costituita da numerose varietà locali.

Si tratta di varietà/popolazioni di antica selezione adatte ai diversi microambienti.
Queste varietà, dotate di buone caratteristiche organolettiche, presentano scarsa attitudine alla diffusione, in areali diversi della zona di origine, sono di difficile manipolazione, e presentano una colorazione della buccia giallo chiaro, non più in sintonia con le esigenze del moderno consumatore.


Tra le più note varietà di un tempo, protagoniste dell’albicocchicoltura tradizionale italiana,
Tyrinthos, Antonio Errani, Reale d'Imola, Bella d’Imola, Vitillo, Boccuccia, Fracasso e le famose vesuviane Ceccona, Cafona, Portici, Pellecchiella, San Castrese, Monacobello.

Esistono alcune varietà di eccellenza, ad esempio quella di Valleggia, un’albicocca della costa ligure, che è diventata un presidio Slow Food. Di piccola pezzatura, eccellente per il suo aroma e il suo sapore molto intensi.


Le varietà di nuova introduzione hanno raggiunto un notevole miglioramento estetico dei frutti in quanto la tipica colorazione giallastra delle varietà tradizionali è stata gradualmente sostituita da un colore di fondo arancione intenso ed una sovraccolorazione rossa su buona parte dell’epidermide, tipologia bicolore.

Le nuove tendenze sono le varietà con frutti a buccia completamente rossa. 

Il mercato oggi chiede un’albicocca che abbia polpa soda, di buona consistenza, un equilibrato bilanciamento tra zuccheri ed acidi, con elevata shelf-life, (vita da scaffale), spicca con il nocciolo che si stacca perfettamente, e resistente alle manipolazioni per consentire al frutto di sopportare periodi prolungati di stoccaggio, trasporto.

La forma tende ad essere sferica per garantire una migliore possibilità di lavorazione nei moderni sistemi di calibrazione e confezionamento del frutto.
Occorre, tuttavia, verificare l’adattabilità di queste new entry alle diverse condizioni pedoclimatiche, non sempre i tentativi di introduzione hanno avuto successo, soprattutto nel Sud Italia.

Tra le varietà moderne molto conosciute e diffuse e i relativi periodi di maturazione

Negli ultimi anni la genetica ha lavorato tantissimo per estendere il calendario di maturazione e di commercializzazione del prodotto.

Le nuove varietà consentono di raccogliere albicocche per un periodo di oltre 100 giorni (maggio-agosto), rispetto ai 40-45 giorni, (giugno-luglio), del passato, ampliando il panorama varietale soprattutto nel periodo extra precoce e in quello tradivo.
Extra precoce inizio maggio Mogador* e Colorado*

Metà fine maggio: Wondercot*, Pricia*, Tsunami*,

Prima metà di giugno Flopria, Pinckot, Big Red, Orange Rubis*



Fine giugno Kioto*

A metà luglio Faralia*

Fine luglio Farbaly*

Metà agosto Farlis* 

Ultima decade di agosto matura Farclo*,


Le albicocche che troviamo fuori stagione, autunno-inizio primavera, sono tutte di importazione provengono dall’emisfero Sud.


Frutto tipicamente estivo, l'albicocca può essere considerata un vero e proprio "dono della natura" per il suo elevato contenuto di pro-vitamina A. Due etti di albicocche contengono il 100% di fabbisogno giornaliero per un adulto. 
Presenti anche vitamina C, B, PP.

L’albicocca è un frutto re-mineralizzante: la polpa è ricca di magnesio, fosforo, ferro, calcio ma soprattutto potassio.
I sali minerali rimangono ben concentrati anche nella confettura.


La albicocche sono frutti dolci, apprezzati da adulti, bambini e anche da chi sta seguendo un regime ipocalorico: una porzione da 100 g di albicocche fresche apporta solo da 30 a 50 kcal, la polpa è costituita dall’85% di acqua.

Bisogna considerare che 150 g circa di polpa di albicocche, corrispondenti a tre frutti, contengono tre grammi di fibra, pari al 12% del fabbisogno giornaliero, una fibra solubile e per questo l’albicocca ha un indice glicemico basso.

Oltre al consumo fresco il frutto dell’albicocca si presta bene alla trasformazione in sciroppati, preparati sotto spirito, marmellate o confettura, essiccati, purea, gelatine. 


La composizione nutrizionale delle albicocche fresche ed essiccate è lo stessa cambia solo la concentrazione.
Il potere calorico di 100 g di polpa fresca è di circa 50 kilocalorie, mentre il prodotto essiccato ha, a parità di peso, un potere energetico circa 4 volte superiore.
Le albicocche sciroppate presentano un potere calorico elevatissimo poiché il processo di conservazione prevede aggiunta di zuccheri.


Alcuni consigli per l’acquisto delle albicocche
Il frutto deve presentarsi di colore giallo vivo, per le varietà tradizionali, e aranciato intenso per le varietà moderne con aree di sovraccolore rosso brillante. La buccia deve essere liscia e vellutata, priva di ammaccature o rugosità.
La polpa soda, anche se consistente deve essere leggermente morbide al tatto e profumata
Particolare attenzione bisogna porre alle varietà moderne, occorre osservare il colore di fondo, l’area di sovraccolore è ingannevole. 

Risulta indice di maturazione un colore di fondo giallo aranciato uniforme e non giallo verdino o giallo chiaro. Quando ci sono piccole chiazze verdi o giallo chiare sicuramente l’albicocca è ancora acerba.
Acquistando frutti prematuri, non arriveranno mai ad avere il sapore dolce del frutto maturo e saranno difficili digeribilità.


Le varietà di albicocche più adatte alla trasformazione sono le classiche vesuviane “vesuviana”, Pellecchiella, Cafona, San Castrese.
Sono molto richieste dall’industria di trasformazione per la produzione di confetture, puree, succhi, nettari, sciroppi e canditi per l’elevato contenuto zuccherino e la bassa acidità
Se trasformate mature non occorre aggiungere zucchero. A limite modesti quantitativi per realizzare marmellate.


Alcuni consigli sulla conservazione
Per favorire la maturazione, i frutti potrebbero essere conservati anche a temperatura ambiente in un luogo fresco.
I frutti maturi possono essere conservati in frigorifero, per un periodo di massimo 2-4 giorni, perché hanno una scarsa attitudine alla frigoconservazione.
Si devono mettere in sacchetti di carta o in contenitori di plastica.
Alla temperatura di 1-2 gradi, e con umidità superiore al 85%, possono conservarsi fino 6-7 giorni al massimo.

Albicocche e diabete

Per chi soffre di diabete non tutta la frutta è indicata, per fortuna le albicocche, soprattutto le varietà moderne meno zuccherine, fanno parte degli alimenti consigliati anche per chi soffre questa malattia. Questi frutti sono ricchi di fibre quindi con indice glicemico basso.

USO IN COSMESI
In cosmesi si utilizza la polpa per ottenere maschere nutrienti, vellutanti e rinfrescanti per pelli opache e stanche. Dai semi di albicocca si ottengono preziosi oli dagli strepitosi benefici per la pelle.

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