L’ALBICOCCA
ospite speciale del programma TEMPO&DENARO”, su RAI 1, nel corso della
puntata del 22 maggio 2017.
Una panoramica leggera e divertente, tutta in stile Elisa Isoardi, sul frutto più allegro e fresco della bella stagione e sul suo
percorso dal campo alle tavole dei consumatori passando tra mille ricette in
cucina.
L'albicocca,
prodotta dalle NOSTRE TERRE, un vero concentrato
di poteri benefici per la nostra pelle e la
vista. Ottimi gli effetti sulla prevenzione di patologie complesse come i calcoli delle vie biliari.
L’albicocca è
particolarmente apprezzata dal consumatore italiano per il gusto e la
praticità, un frutto perfetto da mangiare anche fuori casa.
Gli italiani consumano
mediamente circa 3-4 kg all’anno di
albicocche, a persona.
L’Italia è tra i primi
dieci produttori di albicocche a livello Mondiale, il primo a livello
europeo.
(fonte Italia Fruit News)
Nel 2016, con 236 mila
tonnellate, il nostro Paese ha prodotto e raccolto circa un terzo della produzione totale europea, superando
nettamente la Spagna, (139 mila ton), la Francia (110 mila ton), e la Grecia
(84 mila ton).
(fonte Italia Fruit News)
Ottimi i dati della
produzione, meno incoraggianti quelli della esportazione, infatti solo il 10% del totale delle
albicocche, prodotte in Italia, viene esportata.
I mercati di riferimento sono
Germania, Austria e i Paesi dell’Est-Europa.
(fonte Italia Fruit News)
Le principali regioni produttrici sono Campania, Emilia-Romagna e Basilicata, Puglia e Sicilia.
Le principali regioni produttrici sono Campania, Emilia-Romagna e Basilicata, Puglia e Sicilia.
L’albicocco è una drupacea, come
pesco, susino, ciliegio, mandorlo.
Il nome botanico è Prunus armeniaca, molto probabilmente di origine caucasica.
Nel continente europeo la pianta è stata diffusa dagli arabi nel corso del X secolo.
Fino a circa trenta anni fa la
piattaforma varietale dell’albicocco era costituita da numerose varietà locali.
Si tratta di varietà/popolazioni di
antica selezione adatte ai diversi microambienti.
Queste varietà, dotate di buone caratteristiche organolettiche, presentano scarsa attitudine alla diffusione, in areali diversi della zona di origine, sono di difficile manipolazione, e presentano una colorazione della buccia giallo chiaro, non più in sintonia con le esigenze del moderno consumatore.
Queste varietà, dotate di buone caratteristiche organolettiche, presentano scarsa attitudine alla diffusione, in areali diversi della zona di origine, sono di difficile manipolazione, e presentano una colorazione della buccia giallo chiaro, non più in sintonia con le esigenze del moderno consumatore.
Tra le più note varietà di un
tempo, protagoniste dell’albicocchicoltura tradizionale
italiana,
Tyrinthos, Antonio Errani, Reale d'Imola, Bella d’Imola, Vitillo, Boccuccia, Fracasso e le famose vesuviane Ceccona,
Cafona, Portici, Pellecchiella,
San Castrese, Monacobello.
Esistono alcune varietà
di eccellenza,
ad esempio quella di Valleggia, un’albicocca della costa
ligure, che è diventata un presidio Slow Food. Di piccola pezzatura, eccellente per il suo
aroma e il suo sapore molto intensi.
Le varietà di nuova introduzione hanno raggiunto un notevole miglioramento estetico dei frutti in quanto la tipica colorazione giallastra delle varietà tradizionali è stata gradualmente sostituita da un colore di fondo arancione intenso ed una sovraccolorazione rossa su buona parte dell’epidermide, tipologia bicolore.
Le nuove tendenze sono le varietà
con frutti a buccia completamente rossa.
Il mercato oggi chiede un’albicocca che abbia polpa soda, di buona consistenza, un equilibrato
bilanciamento tra zuccheri ed acidi, con elevata shelf-life, (vita da scaffale), spicca con il nocciolo che si
stacca perfettamente, e resistente alle manipolazioni per consentire al frutto
di sopportare periodi prolungati di stoccaggio, trasporto.
La forma tende ad essere sferica per garantire una
migliore possibilità di lavorazione nei moderni sistemi di calibrazione e
confezionamento del frutto.
Occorre, tuttavia, verificare l’adattabilità di
queste new entry alle diverse
condizioni pedoclimatiche, non sempre i tentativi di introduzione hanno avuto
successo, soprattutto nel Sud Italia.
Tra le varietà moderne molto conosciute e diffuse e
i relativi periodi di maturazione
Negli ultimi anni la genetica ha
lavorato tantissimo per estendere il calendario di maturazione e di
commercializzazione del prodotto.
Le nuove varietà consentono di
raccogliere albicocche per un periodo di oltre 100
giorni (maggio-agosto), rispetto ai 40-45 giorni, (giugno-luglio), del
passato, ampliando il panorama varietale soprattutto nel periodo extra precoce
e in quello tradivo.
Extra precoce inizio maggio Mogador* e Colorado*
Metà fine maggio: Wondercot*, Pricia*, Tsunami*,
Fine giugno Kioto*
A metà luglio Faralia*
Fine luglio Farbaly*
Metà agosto Farlis*
Ultima decade di agosto matura Farclo*,
Le albicocche che troviamo fuori
stagione, autunno-inizio primavera, sono tutte di importazione provengono
dall’emisfero Sud.
Frutto tipicamente estivo, l'albicocca può essere considerata un vero e proprio "dono della natura" per il suo elevato contenuto di pro-vitamina A. Due etti di albicocche contengono il
100% di fabbisogno giornaliero per un adulto.
L’albicocca è un frutto re-mineralizzante: la polpa è ricca
di magnesio, fosforo, ferro, calcio ma soprattutto
potassio.
I sali minerali rimangono ben concentrati anche nella confettura.
La albicocche sono frutti dolci, apprezzati da adulti, bambini e
anche da chi sta seguendo un regime
ipocalorico: una porzione da 100 g di albicocche fresche
apporta solo da 30 a 50 kcal, la polpa è costituita dall’85% di acqua.
Bisogna considerare che 150 g circa di polpa di albicocche,
corrispondenti a tre frutti, contengono tre grammi di fibra, pari al 12% del
fabbisogno giornaliero, una fibra solubile e per questo l’albicocca ha un indice glicemico basso.
Oltre al consumo fresco il frutto dell’albicocca si presta bene alla trasformazione in sciroppati, preparati sotto spirito, marmellate o confettura, essiccati, purea, gelatine.
La composizione nutrizionale delle albicocche fresche ed essiccate
è lo stessa cambia solo la concentrazione.
Il potere calorico di 100 g di polpa fresca è di circa 50
kilocalorie, mentre il prodotto essiccato ha, a parità di peso, un potere energetico circa 4 volte
superiore.
Le albicocche sciroppate presentano un potere calorico elevatissimo
poiché il processo di conservazione prevede aggiunta di
zuccheri.
Alcuni consigli per l’acquisto delle albicocche
Il frutto deve presentarsi di colore giallo vivo, per le varietà
tradizionali, e aranciato intenso per le varietà moderne con aree di
sovraccolore rosso brillante. La buccia deve essere liscia e vellutata, priva
di ammaccature o rugosità.
La polpa soda, anche se consistente deve essere leggermente morbide al tatto e profumata.
Particolare attenzione bisogna porre alle varietà moderne, occorre
osservare il colore di fondo, l’area di
sovraccolore è ingannevole.
Risulta indice di maturazione un colore di
fondo giallo aranciato uniforme e non
giallo verdino o giallo chiaro. Quando ci sono piccole chiazze verdi o giallo
chiare sicuramente l’albicocca è ancora acerba.
Acquistando frutti
prematuri, non arriveranno mai ad avere il sapore dolce del frutto
maturo e saranno difficili
digeribilità.
Le varietà di albicocche più adatte alla trasformazione sono le classiche vesuviane “vesuviana”, Pellecchiella, Cafona, San Castrese.
Sono molto
richieste dall’industria di trasformazione per la produzione
di confetture, puree, succhi, nettari, sciroppi e canditi per l’elevato contenuto zuccherino e la bassa acidità.
Se trasformate mature non occorre aggiungere zucchero. A limite
modesti quantitativi per realizzare marmellate.
Alcuni consigli sulla conservazione
Per favorire la maturazione, i frutti potrebbero essere conservati
anche a temperatura ambiente in un luogo fresco.
I frutti maturi possono essere conservati in frigorifero, per
un periodo di massimo 2-4 giorni, perché
hanno una scarsa
attitudine alla frigoconservazione.
Si devono mettere in sacchetti di carta o in contenitori di
plastica.
Alla temperatura di 1-2 gradi, e con umidità superiore al 85%,
possono conservarsi fino 6-7 giorni al massimo.
Albicocche e diabete
Per chi soffre di diabete non
tutta la frutta è indicata, per fortuna le albicocche, soprattutto le varietà
moderne meno zuccherine, fanno parte degli alimenti consigliati anche per chi
soffre questa malattia. Questi frutti sono ricchi di
fibre quindi con indice glicemico basso.
USO IN COSMESI
In cosmesi si utilizza la polpa
per ottenere maschere nutrienti, vellutanti e rinfrescanti per pelli
opache e stanche. Dai semi di albicocca si
ottengono preziosi oli dagli strepitosi benefici per la pelle.
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