sabato 20 luglio 2024

Calabria: agrumicoltura innovativa per la produzione di succhi e oli essenziali



RESOCONTO CON FOTO E VIDEO GIORNATA DIVULGATIVA DI AGRUMICOLTURA

Opportunità di sviluppo di una filiera moderna e tutta italiana

30 LUGLIO 2024 - ORE 17,30

 Gallico Superiore (Reggio Calabria) – Italy

(FOTO E VIDEO DELL'INCONTRO)


Il frutto degli agrumi, una bacca speciale denominata esperidio, per le sue peculiarità è definito frutto superiore.  Dalla lavorazione di alcuni agrumi, bergamotto, arancia, limone, limette, mandarino, clementine, cedri e pompelmi, si ricavano prodotti di particolare pregio.


Dalla polpa si estraggono i succhi, destinati, tal quali o concentrati, a diversi settori dell’industria alimentare per bevande, gelati e prodotti dolciari da forno.


Molto preziosi sono gli oli essenziali, contenuti nella buccia, richiesti dalle industrie profumiere. I processi di estrazione si realizzano sempre a basse temperature al fine di preservare la fragranza delle essenze.



Le scorze di arancia e limone congelate sono utilizzate tal quali, oppure, se tagliate a cubetti, strisce, quarti, rondelle possono essere avviate alla canditura.

visita all'impianto


I prodotti di scarto della spremitura della polpa sono il pastazzo, quantitativamente pari al 50-60% della frutta processata, e le acque reflue.


Il pastazzo degli agrumi trova impiego come materia prima per la mangimistica o per ricavare addensanti naturali, le pectine. Le acque reflue vengono invece introdotte in un sistema di depurazione che si conclude con la produzione di “preziosissimo” biogas attraverso l’utilizzo di digestori.

Si può dunque affermare che il circuito industriale della lavorazione degli agrumi, con le nuove tecnologie, produce una quantità di rifiuti pari a zero. 


La qualità dei derivati dipende solo ed esclusivamente dalla qualità della materia prima che, quindi, deve provenire da aziende che producono con gli stessi criteri, cura e dedizione, se non addirittura maggiori, delle realtà produttive che supportano il mercato fresco.




L'incontro del 30 luglio, che si è articolato tra momenti divulgativi e visite guidate, presso lo stabilimento di lavorazione dell'AG Srl The Citrus Company a Gallico Superiore (Reggio Calabria), dotato di sofisticate apparecchiature d’avanguardia, e presso un giovane bergamotteto di Catona (Reggio Calabria), gestito da Mario Ianno’ con moderni sistemi di coltivazione, ha avuto lo scopo di sensibilizzare e informare i partecipanti sulle opportunità offerte dal settore della trasformazione. 

la qualità parte dal campo

L’industria di lavorazione degli agrumi non deve essere più percepita come valvola di sfogo per un prodotto di livello inferiore o che non trova sbocco per il consumo fresco. 

la parola agli attori della filiera

Occorre sviluppare in Italia una filiera agroalimentare agrumicola con una moderna visione e un nuovo approccio, i cui attori, vivaisti, produttori, tecnici, tecnologi, agroindustriali e commerciali, attraverso un gioco di squadra, e adottando moderni sistemi, devono poter elaborare un prodotto 100% Made in Italy, espressione delle tradizioni e dei territori.



Una piccola rivoluzione che parte dal campo con le specifiche conoscenze agronomiche. 


Un nuovo approccio di gestione degli agrumeti con criteri moderni, ad alta densità di impianto, in grado di abbattere i costi, rispettare l’ambiente, ottimizzare l’impiego di manodopera, delle risorse idriche e nutrizionali, e incrementare il grado di meccanizzazione delle operazioni colturali come la potatura e la raccolta.




Al termine dell'incontro, è stato offerto ai partecipanti un rinfresco nel bergamotteto "Ianno'" con un meraviglioso tramonto sullo stretto sullo sfondo.


Per maggiori dettagli: 

Vito Vitelli +39 339 251 1629

Roberto Amedeo +39 328 169 5441

Mario Iannò +39 347 746 3943


Attività divulgativa svolta in collaborazione con:

Alcune indicazioni per la gestione di acque ad alta concentrazione salina

 

La carenza idrica sta mettendo a dura prova molte aziende agricole del Centro-Sud Italia. Nell'assetata ricerca di soluzioni, alcune tecniche agronomiche consentono l'impiego di acque di scarsa qualità, ad esempio con concentrazione salina al limite della sopportazione per le piante, purché somministrate con prodotti che tendono ad attenuare l'effetto fitotossico dei sali.

Tra i tanti a praticare tecniche per ottenere un effetto lisciviante (detto anche dissalante) è Emanuele Triolo, un imprenditore agricolo di Ribera (Agrigento), il quale preleva, per irrigare, da un corso d'acqua con valori di salinità notevoli, oltre 4.000 µS/cm: "l'emergenza idrica, specie qui in Sicilia, va avanti ormai da troppo tempo e quando si ha la consapevolezza che nei mesi invernali, solitamente quelli più piovosi, le precipitazioni risultano assenti, bisogna soltanto intervenire per limitare i danni alle coltivazioni, che potrebbero peggiorare con l'arrivo della stagione calda. 

panoramica dell'agrumeto di Emanuele Triolo in agro di Ribera, nell'agrigentino, in ottimo stato nonostante l'irrigazione con acque di pessima qualità


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Da marzo 2024 sto utilizzando acqua ricca di sodio che proviene dal Fiume "Magazzolo", la cui conducibilità viene mitigata da pratiche che si stanno diffondendo ovunque, visto l'intensificarsi dell'emergenza idrica. 

I risultati da me ottenuti sono stati positivi: guardando il mio agrumeto di clementine Corsica 2, messo a dimora nel 2016, si fa presto a notare che le piante non risultano in sofferenza, né si registrano flessioni sulle rese per la prossima campagna, come invece si sta verificando in altre zone. Anzi, la quantità di frutti è più che apprezzabile".


Vito Vitelli, agronomo che sta promuovendo questo approccio e che segue l'azienda siciliana, commenta: "Diversi sono gli imprenditori che, da buona parte del Sud Italia, mi contattano per sapere come gestire le coltivazioni e scongiurare la compromissione delle produzioni a causa della siccità e di un peggioramento della qualità idrica. 

Ci stiamo prodigando per superare stress importanti provocati dal clima in netto cambiamento. La somministrazione di prodotti dissalanti, a base di zolfo e calcio, potrebbe aiutarci a ridurre o azzerare i danni generati dalle  acque salmastre. 

Sarà fondamentale però disporre di portainnesti resistenti o tolleranti alla salinità. Solitamente, in corrispondenza del gocciolatore si mantiene sempre una concentrazione di salinità mediamente più bassa, specie poi se l'impianto è posizionato su baula".



"Le irrigazioni frequenti e di bassa portata aiutano a contenere la presenza di cloruro di sodio, creando un effetto dilavante, accentuato poi da specifici prodotti "dissalatori". 




Per effetto della conformazione della baula in seguito alle precipitazioni piovose, i sali tenderanno a scendere verso il basso, non danneggiando così l'apparato radicale".






Attività divulgativa svolta in collaborazione con: