martedì 27 settembre 2022

LAZIO: GIORNATE TECNICHE DI MANDORLICOLTURA 7-8 OTTOBRE 2022

LAZIO

7 – 8 OTTOBRE 2022

GIORNATE DI MANDORLICOLTURA

la filiera mandorlicola nel Lazio:

una realtà in rapida espansione


Programma

7 ottobre 2022

VISITE GUIDATE: IMPIANTI DI LAVORAZIONE E MANDORLETI PRODUTTIVI




8 ottobre 2022

CORSO DI POTATURA E GESTIONE DEGLI IMPIANTI INNOVATIVI

Clicca sul link per maggiori dettagli sui corsi di potatura


Per MAGGIORI INFORMAZIONI 

Vito Vitelli +39 339 25 11 629

vitovitelli.blogspot.com

Mandorleto alla terza foglia, varietà "Lauranne" "Avijor", Azienda Agricola "Bartoccini" Canino (Viterbo)

Mandorleto alla seconda foglia, varietà "Lauranne" "Avijor", Azienda Agricola "Mariotti" Montalto di Castro (Viterbo)

Mandorleto alla quarta foglia, varietà "Guara", Azienda Agricola "Mariotti" Montalto di Castro (Viterbo), raccolta con scuotitore e rete

Mandorleto alla terza foglia, varietà "Belona", Aragona (Spagna), raccolta con scuotitore e raccoglitice con spazzola







lunedì 26 settembre 2022

LAZIO: STAGE SULLA POTATURA DEL MANDORLO 8 OTTOBRE 2022


LAZIO

STAGE SULLA POTATURA DEL MANDORLO

e sulle tecniche innovative di coltivazione

VEDI FOTO E VIDEO 

a cura dell’Agronomo Vito Vitelli

Whatsapp +39 339 251 1629


Programma

Introduzione al corso di potatura con cenni di morfologia e fisiologia delle piante di mandorlo.

 giovane mondorleto con elementi "Zaragoza" 

Prove dimostrative di potatura di formazione della chioma e di preparazione della pianta alla fruttificazione a partire dal trapianto.


Esercitazione di potatura in gruppo.
Esercitazione di potatura individuale per affinamento della tecnica.


Rilascio di attestato di partecipazione e un paio di pratiche forbici da pota modello "Castellari".


Per info: Agronomo Vito Vitelli

Whatsapp +39 339 251 1629


Evento organizzato in collaborazione con:

giovedì 1 settembre 2022

Impianti moderni per scommettere sull'agrume bergamotto

 Si chiamano Antonio e Orlando Fondacaro ed Elisabetta Scopacasa: sono alcuni giovani imprenditori che, grazie ai miei consigli, hanno ritrovato lo stimolo e il coraggio di scommettere sul bergamotto, dopo essersi accorti che i loro impianti agrumicoli erano impostati e gestiti in modo poco professionale e non in una visione moderna, generando così, negli anni, una ridotta resa per ettaro, problemi fitosanitari, maggiore consumo irriguo e altre difficoltà tecnico-organizzative.


Nuovi impianti di bergamotto

Nella Locride, areale a sud della Calabria, in Italia meridionale, il bergamotto ricopre circa 1.300 ettari. Una coltivazione con un grande potenziale di crescita e con interessi economici notevoli, poiché trattasi di un agrume ricco di oli essenziali e dotato proprietà nutraceutiche e pertanto richiesto non solo dall'agro-industria alimentari, ma anche da aziende farmaceutiche e profumiere.

"Affidarsi a persone competenti e preparate è il primo passo che ogni imprenditore dovrebbe compiere, prima ancora di investire un solo euro - commenta Elisabetta Scopacasa - I cattivi consiglieri, oltre a farti sperperare soldi, ti fanno anche perdere tempo. Ho un impianto di bergamotto di 1,20 ettari al quinto anno, ma finora i risultati produttivi ed economici sono stati irrisori, a fronte di costi in crescita. Eppure, appena terminai di trapiantare, decine di industrie iniziarono a propormi contratti di fornitura".


Elisabetta Scopacasa

"Per il bergamotto non ci sono grosse oscillazioni di prezzo, come invece accade per altri articoli. Il vero problema è garantire quantità alle industrie. Alla pianta infatti manca un equilibrio tra attività vegetativa di accrescimento e formazione di rami fruttiferi, a causa proprio di gestioni agronomiche ormai obsolete. Ho deciso di rivedere alcuni aspetti importanti del mio impianto, prendendo anche alcune difficili decisioni di allevamento, come la potatura drastica di riforma che andrò a eseguire a marzo. Io vivo in Toscana, ma scenderò in Calabria abitualmente per seguire i miglioramenti in campo". 

In provincia di Reggio Calabria, la maggior parte degli impianti di bergamotto vengono gestiti con sistemi tradizionali, caratterizzati da piante alte, gestibili ancora con l'utilizzo delle scale, con fruttificazioni periferiche, superficie fogliare mal esposta alla luce, tronchi di grandi dimensioni, spesso logorati da organismi nocivi, che si sviluppano per effetto dell'alta umidità generata dall'irrigazione per aspersione.

Da sinistra: Pianta gestita con sistema tradizionale. Taglio drastico a 95-100 cm d'altezza in marzo. Pianta rigenerata, a due anni dal taglio drastico, presenta ramificazioni compatte , vigorose e produttive.

Antonio Fondacaro ci spiega: "Così come accade con altre colture, l'evoluzione tecnica è fondamentale, specie se il prodotto in questione pare interessare a molti. Dopo aver portato avanti un ettaro di bergamotto per circa 10 anni con risultati poco soddisfacenti, ho voluto seguire i suggerimenti dell'agronomo Vito Vitelli, consistenti in  interventi di potatura su alcune piante, dimostratisi ideali per ottimizzare la produttività delle ramificazioni esistenti attraverso piccoli tagli di rinnovo e di apertura del cono di luce centrale, così da poter capire le differenze in termini agronomici. In meno di 24 mesi, mi ritrovo quelle stesse piante con una migliore vigoria e una resa aumentata del 50%, generata anche dalla modifica del sistema di irrigazione a micro-goccia localizzata e da un cambiamento delle schede nutrizionali, non solo per la fertirrigazione ma anche per il dosaggio via fogliare, oltre che da adeguati piani di difesa".


Orlando e Antonio Fondacaro insieme al papà

"Lo scorso anno ho poi deciso di realizzare un nuovo impianto di bergamotto di 2,5 ettari, applicando però completamente le tecniche di gestione innovative (densità di impianto pari a 800 pianta/ettaro, baulatura, sistema di irrigazione a goccia, gestione meccanica delle erbe spontanee, gestione della chioma, con potature di formazione e produzione), capaci di garantire risultati agronomici ed economici soddisfacenti".

Leggi articolo correlato di FreshPlaza