Hanno scommesso, sulla mandorlicoltura, Nicola e Ismaele Capanna, due giovani fratelli imprenditori agricoli della provincia di Taranto, e i risultati non hanno tardato ad arrivare.
In poco meno di 30 mesi
hanno trapiantato 6,5 ettari di mandorlo, portato a frutto le piante con una
gestione innovativa e moderna e infine terminato il primo raccolto e
l'essiccazione proprio qualche giorno fa.
Stato delle piante a Luglio 2020
"Mentre tutto il
mondo iniziava a fermarsi a causa del diffondersi del Covid-19, noi eravamo
alla disperata ricerca di operai che ci aiutassero a preparare il terreno e a
trapiantare il nostro primo mandorleto della varietà Lauranne (portainnesto
GF677), su un suolo, tra l'altro, molto paludoso, fino ad allora coltivato a
grano. Una scelta imprenditoriale che, a distanza di due anni e mezzo, è
risultata vincente, tanto che abbiamo deciso di mettere a dimora altri 4 ettari
nei prossimi mesi ed eliminare così totalmente quei pochi vigneti che ci sono
rimasti, la cui remunerazione e gestione degli impianti non è più conveniente
come un tempo".
Produzione ad agosto 2022
"Il primo raccolto è stato soddisfacente - continuano i fratelli Capanna - Circa 800-900 kg di mandorle per ogni ettaro, una media di 2,5/3 kg a pianta. Per quest'anno, visto che gli alberi sono ancora piccoli e delicati, abbiamo preferito effettuare manualmente le operazioni di raccolta, senza dunque utilizzare scuotitori meccanici. Al momento, non abbiamo ancora venduto il prodotto, poiché vorremo attendere che le quotazioni si alzino e che il mercato si riprenda da questo stallo commerciale. Una scelta che possiamo permetterci, in quanto trattasi di un prodotto non deperibile e capace di rimanere stoccato anche per diversi mesi. È solo uno dei notevoli vantaggi del mandorlo rispetto ad altre colture".
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