MOSCA MEDITERRANEA DELLA FRUTTA
(Ceratitis capitata W.)
(Ceratitis capitata W.)
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La Ceratitis capitata W. è un piccolo dittero, di
4-6 mm di lunghezza, caratterizzato da ali membranose con tipiche macchie di colore
giallo ocraceo (figura 1).
Figura
1
Sui frutti possono ritrovarsi due tipologie di danni.
Agrumi. Le punture
di ovideposizione determinano la comparsa di zone circoscritte mollicce
soggette, successivamente, a marcescenza per effetto di funghi saprofiti (figura 2).
Figura 2
Fruttifere. Le numerose
larve si nutrono della polpa e generano disfacimento di intere porzioni interne.
Il frutto va incontro a marcescenza per effetto delle muffe (figura 3).
Figura
3
Ciclo
biologico
La Mosca sverna allo stadio di pupa nel terreno
e, solo nelle aree più calde, come adulto.
Nel Sud Italia il primo sfarfallamento si registra tra
maggio e giugno. In questo periodo gli adulti ovidepongono prevalentemente sui frutti
delle Drupacee, albicocco, pesco, susino.
A questa prima generazione, nel corso dell’anno, ne
seguono altre sei o sette.
Le ultime generazioni, molto aggressive, a causa dell’abbassamento
delle temperature e dell’incremento dell’umidità relativa, si sviluppano a
danno dei frutti di melo, pero, fico d’india, melograno e all’inizio dell’autunno
di agrumi e kaki.
In seguito all’attacco i frutti vanno incontro a
cascola e non sono più commercializzabili (figura 4).
Controllo
del fitofago
Il totale controllo della Mosca Mediterranea è di
difficile attuazione a causa dell’elevato numero di specie, su cui l’insetto si
sviluppa, e il gran numero di generazioni che compie durante l’anno.
Si parte da tecniche di monitoraggio della popolazione
per meglio seguire l’evoluzione delle generazioni e per stabilire le epoche dei
trattamenti.
Per praticare il monitoraggio si possono utilizzare trappole
attivate con una sostanza sintetica attrattiva (figura 5).
Figura
5
LOTTA GUIDATA. I trattamenti, vanno eseguiti alla
cattura dei primi adulti ed in presenza di punture da ovo deposizione,
utilizzando insetticidi ad attività citotropica o endoterapica.
LOTTA INTEGRATA. Molto efficace è il ricorso alla lotta integrata una combinazione di cattura (figura 6) o sterminio - Attract&Kill, (figura 7) massale e
interventi di difesa chimica al superamento della soglia di intervento.
Figura 6. Cattura massale
Figura 7. Attract&Kill
CATTURA MASSALE
L’aggressività
della mosca, e la pressione dell’attacco della popolazione, durante la
stagione, è fluttuante in relazione alle condizioni climatiche. La temperatura
e, soprattutto, l’umidità giocano un ruolo importante.
La
mosca non lavora molto a temperature elevate, oltre 35-40 oC, e a
umidità basse, inferiore a 50%.
La
mosca è molto attiva a 25-30 oC e a livelli di umidità superiori al
70-80%.
A
giugno-luglio la pressione è forte, ma diventa estremamente pericolosa tra la
metà di agosto e metà ottobre (anche a novembre in alcune annate).
Occorre
posizionare le unità di cattura, dotate di attrattivo alimentare, almeno 45
giorni prima dell’invaiatura del frutto (figura 9a - 9b), poiché la mosca attacca al
cambiamento di colore esterno della buccia.
Figura 9b
Si consiglia di introdurre nel campo
da 90 a 100 trappole per ettaro, fino a 120
qualora il campo fosse circondato da altre colture, (specie), suscettibili all’attacco della mosca e/o fosse ubicato in aree in cui non viene praticata la lotta con il metodo della cattura massale.
L’unità
di cattura viene posizionata all’interno delle chioma all’ombra (figura 11), a
circa un metro e mezzo di altezza dal suolo.
Figura 12
L’esca
alimentare (figura 12), presente nelle unità di cattura, non contiene insetticidi,
è 100% ecocompatibile, e ha una persistenza di efficacia attrattiva di
circa tre mesi.
Figura 13
Nelle coltivazioni di
kaki si consiglia di posizionare le unità
di cattura non oltre la seconda - terza decade di agosto (figura 13).
Nel
corso del periodo di cattura qualora il liquido attrattivo dovesse scende al di
sotto della metà (meno di 300 cc), del livello iniziale (600 cc), occorre
riportarlo a volume.
Video. Utilizzo di pompa a spalle per il ripristino del livello del liquido dell'attrattivo alimentare all'interno della trappola. Azienda Agricola Baldachino&Figli Naro (Agrigento)
Per ripristinare il livello del liquido, ed evitare macchinose e snervanti operazioni di recupero delle bottiglie dalla pianta, apertura del tappo, utilizzo di imbuti e altro, si può ricorrere ad una pompa a spalle, la stessa adoperata per i trattamenti manuali (vedi il video).
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Figura
14
Occorre sostituire la lancia dell’irroratore
con un beccuccio rigido, di plastica o metallo, per mezzo del quale verrà introdotto
l’attrattivo alimentare, da uno dei 4 fori di ingresso laterali di cui sono
dotate le bottiglie-trappola (figura 14). Se il diametro è insufficiente uno
dei 4 fori potrebbe essere allargato da 8 mm fino ad un massimo di 10 mm (1 cm)
di diametro.
Il
controllo della mosca è basato sulla cattura dell’insetto, attratto dall’esca
proteica presente nella trappola, e alla successiva morte per annegamento
(figura 15). Se questo non avviene, per mancanza di liquido, la mosca potrebbe
trovare l’uscita e liberarsi.
Le
trappole, oltre per la cattura massale, possono essere utilizzate per il
monitoraggio della popolazioni dell’insetto, al fine di stabilire il momento
dell’intervento con l’insetticida abbattente.
Figura 16 a
Il
momento ottimale per il trattamento corrisponde alla cattura di 2-3 mosche al
giorno, su un campione di 10 trappole controllate a random sul campo. Le mosche
catturate nelle ultime 24 ore sono quelle che volano nella bottiglia (figura
16a), o galleggiano sul liquido attrattivo (figura 16b). Le altre mosche,
catturate in precedenza, giacciono sul fondo. Si consiglia di monitorare le catture
almeno 1 volta a settimana. Al superamento della soglia (2-3 Mosca Trappola
Day, MTD) occorre irrorare tempestivamente gli insetticidi registrati per la
specie.
Figura 16b
PREPARAZIONE
DELLA TRAPPOLA-BOTTIGLIA.
Al
fine di abbattere i costi di applicazione, le trappole possono essere preparate
in azienda ogni anno, acquistando solo il liquido attrattivo. Possono essere
utilizzati i vuoti delle bottiglie di acqua per uso domestico, riciclati o
acquistati direttamente in fabbrica.
Sulla bottiglia vengono praticati 4 fori a croce, del diametro di 8 mm (figura 17), 4-5 cm al di sopra del livello del liquido attrattivo, il cui volume può variare da 400 a 600 cc a bottiglia.
Molto
importante è l’ampiezza dello spazio che sovrasta i fori (figura 18). La mosca,
entrata nel recipiente, deve avere la possibilità di volare per alcune ore
prima di finire nel liquido e morire per annegamento.
Pannelli
attrattivi ad azione insetticida per il controllo della Mosca Mediterranea
della frutta (Ceratitis capitata).
Si
tratta di un dispositivo a forma di busta che contiene all'interno una miscela
di attrattivi che vengono rilasciati in maniera controllata durante tutta la
campagna. Gli adulti di entrambi i sessi, ma prevalentemente le femmine, sono
attratti dal dispositivo e muoiono al contatto con le superfici esterne perché
impregnate di insetticida.
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