giovedì 11 agosto 2016

CONTROLLO INTEGRATO DELLA MOSCA MEDITERRANEA DELLA FRUTTA


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ALCUNE INDICAZIONI SUL CONTROLLO INTEGRATO DELLA
MOSCA MEDITERRANEA DELLA FRUTTA
(Ceratitis capitata W.)



VEDI VIDEO ESPLICATIVO 

La Mosca Mediterranea della frutta, diffusa nei Paesi del Bacino del Mediterraneo fino all’Europa centrale, si sviluppa a danno di numerose specie da frutto e agrumi.

La Ceratitis capitata W. è un piccolo dittero, di 4-6 mm di lunghezza, caratterizzato da ali membranose con tipiche macchie di colore giallo ocraceo (figura 1).
Figura 1

Sui frutti possono ritrovarsi due tipologie di danni.
Agrumi. Le punture di ovideposizione determinano la comparsa di zone circoscritte mollicce soggette, successivamente, a marcescenza per effetto di funghi saprofiti (figura 2).
 
Figura 2
Fruttifere. Le numerose larve si nutrono della polpa e generano disfacimento di intere porzioni interne. Il frutto va incontro a marcescenza per effetto delle muffe (figura 3).
Figura 3
Ciclo biologico
La Mosca sverna allo stadio di pupa nel terreno e, solo nelle aree più calde, come adulto.
Nel Sud Italia il primo sfarfallamento si registra tra maggio e giugno. In questo periodo gli adulti ovidepongono prevalentemente sui frutti delle Drupacee, albicocco, pesco, susino.
A questa prima generazione, nel corso dell’anno, ne seguono altre sei o sette.
Le ultime generazioni, molto aggressive, a causa dell’abbassamento delle temperature e dell’incremento dell’umidità relativa, si sviluppano a danno dei frutti di melo, pero, fico d’india, melograno e all’inizio dell’autunno di agrumi e kaki.
In seguito all’attacco i frutti vanno incontro a cascola e non sono più commercializzabili (figura 4).
Figura 4

Controllo del fitofago

Il totale controllo della Mosca Mediterranea è di difficile attuazione a causa dell’elevato numero di specie, su cui l’insetto si sviluppa, e il gran numero di generazioni che compie durante l’anno.

Si parte da tecniche di monitoraggio della popolazione per meglio seguire l’evoluzione delle generazioni e per stabilire le epoche dei trattamenti.

Per praticare il monitoraggio si possono utilizzare trappole attivate con una sostanza sintetica attrattiva (figura 5).

 
Figura 5

LOTTA GUIDATA. I trattamenti, vanno eseguiti alla cattura dei primi adulti ed in presenza di punture da ovo deposizione, utilizzando insetticidi ad attività citotropica o endoterapica.
LOTTA INTEGRATA. Molto efficace è il ricorso alla lotta integrata una combinazione di cattura (figura 6) o sterminio - Attract&Kill, (figura 7) massale e interventi di difesa chimica al superamento della soglia di intervento.
                                                    Figura 6. Cattura massale                                                                         
Figura 7. Attract&Kill

CATTURA MASSALE 
Si basa sulla cattura del maggior numero di adulti (figura 8), di uno o di entrambi i sessi, al fine di ridurre il poten­ziale riproduttivo della mosca e limitare la popolazione entro livelli tali da non costituire un danno economico.
Figura 8
L’aggressività della mosca, e la pressione dell’attacco della popolazione, durante la stagione, è fluttuante in relazione alle condizioni climatiche. La temperatura e, soprattutto, l’umidità giocano un ruolo importante.
La mosca non lavora molto a temperature elevate, oltre 35-40 oC, e a umidità basse, inferiore a 50%.
La mosca è molto attiva a 25-30 oC e a livelli di umidità superiori al 70-80%.

Tra luglio e agosto il livello della popolazione, e la pressione dell’infestazione, sono tra i più bassi.
A giugno-luglio la pressione è forte, ma diventa estremamente pericolosa tra la metà di agosto e metà ottobre (anche a novembre in alcune annate).

Occorre posizionare le unità di cattura, dotate di attrattivo alimentare, almeno 45 giorni prima dell’invaiatura del frutto (figura 9a - 9b), poiché la mosca attacca al cambiamento di colore esterno della buccia.
Figura 9a 
 Figura 9b
Si consiglia di introdurre nel campo

da 90 a 100 trappole per ettaro, fino a 120

qualora il campo fosse circondato da altre colture, (specie), suscettibili all’attacco della mosca e/o fosse ubicato in aree in cui non viene praticata la lotta con il metodo della cattura massale. 




Lungo i bordi è consigliabile intensificare le unità di cattura soprattutto dove ci sono pericoli di maggiore pressione, come vicinanza a frutteti di altre specie ospiti o vicinanza di confinanti frutticoltori poco attenti al controllo del parassita (figura 10).

Figura 11
L’unità di cattura viene posizionata all’interno delle chioma all’ombra (figura 11), a circa un metro e mezzo di altezza dal suolo.
Figura 12
L’esca alimentare (figura 12), presente nelle unità di cattura, non contiene insetticidi, è 100% ecocompatibile, e ha una persistenza di efficacia attrattiva di circa tre mesi.
Figura 13
Nelle coltivazioni di kaki si consiglia di posizionare le unità di cattura non oltre la seconda - terza decade di agosto (figura 13).
Nel corso del periodo di cattura qualora il liquido attrattivo dovesse scende al di sotto della metà (meno di 300 cc), del livello iniziale (600 cc), occorre riportarlo a volume.
Video. Utilizzo di pompa a spalle per il ripristino del livello del liquido dell'attrattivo alimentare all'interno della trappola. Azienda Agricola Baldachino&Figli Naro (Agrigento)

Per ripristinare il livello del liquido, ed evitare macchinose e snervanti operazioni di recupero delle bottiglie dalla pianta, apertura del tappo, utilizzo di imbuti e altro, si può ricorrere ad una pompa a spalle, la stessa adoperata per i trattamenti manuali (vedi il video).

Figura 14
Occorre sostituire la lancia dell’irroratore con un beccuccio rigido, di plastica o metallo, per mezzo del quale verrà introdotto l’attrattivo alimentare, da uno dei 4 fori di ingresso laterali di cui sono dotate le bottiglie-trappola (figura 14). Se il diametro è insufficiente uno dei 4 fori potrebbe essere allargato da 8 mm fino ad un massimo di 10 mm (1 cm) di diametro.
Figura 15
Il controllo della mosca è basato sulla cattura dell’insetto, attratto dall’esca proteica presente nella trappola, e alla successiva morte per annegamento (figura 15). Se questo non avviene, per mancanza di liquido, la mosca potrebbe trovare l’uscita e liberarsi.

Le trappole, oltre per la cattura massale, possono essere utilizzate per il monitoraggio della popolazioni dell’insetto, al fine di stabilire il momento dell’intervento con l’insetticida abbattente.
 
Figura 16 a
Il momento ottimale per il trattamento corrisponde alla cattura di 2-3 mosche al giorno, su un campione di 10 trappole controllate a random sul campo. Le mosche catturate nelle ultime 24 ore sono quelle che volano nella bottiglia (figura 16a), o galleggiano sul liquido attrattivo (figura 16b). Le altre mosche, catturate in precedenza, giacciono sul fondo. Si consiglia di monitorare le catture almeno 1 volta a settimana. Al superamento della soglia (2-3 Mosca Trappola Day, MTD) occorre irrorare tempestivamente gli insetticidi registrati per la specie.
Figura 16b
PREPARAZIONE DELLA TRAPPOLA-BOTTIGLIA.
Al fine di abbattere i costi di applicazione, le trappole possono essere preparate in azienda ogni anno, acquistando solo il liquido attrattivo. Possono essere utilizzati i vuoti delle bottiglie di acqua per uso domestico, riciclati o acquistati direttamente in fabbrica.

Figura 17

Sulla bottiglia vengono praticati 4 fori a croce, del diametro di 8 mm (figura 17), 4-5 cm al di sopra del livello del liquido attrattivo, il cui volume può variare da 400 a 600 cc a bottiglia.

Figura 18
Molto importante è l’ampiezza dello spazio che sovrasta i fori (figura 18). La mosca, entrata nel recipiente, deve avere la possibilità di volare per alcune ore prima di finire nel liquido e morire per annegamento.

 CONTROLLO ATTRACT&KILL CON SISTEMA MAGNET™ MED
Pannelli attrattivi ad azione insetticida per il controllo della Mosca Mediterranea della frutta (Ceratitis capitata).
Si tratta di un dispositivo a forma di busta che contiene all'interno una miscela di attrattivi che vengono rilasciati in maniera controllata durante tutta la campagna. Gli adulti di entrambi i sessi, ma prevalentemente le femmine, sono attratti dal dispositivo e muoiono al contatto con le superfici esterne perché impregnate di insetticida.


Attività divulgativa svolta in collaborazione con:

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