LA MELAGRANA
UNO SCRIGNO DI BONTA'
Il
melograno (Punica granatum, L.), originario dell’Asia minore,
appartiene alla famiglia delle Punicaceae.
Il nome deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi”).
Il nome deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi”).
Prima i
Fenici, poi i Greci, i Romani e in fine
gli Arabi contribuirono alla diffusione
in tutti i Paesi del Mediterraneo.
Nell’antica
Roma i primi frutti, e le prime piante, giunsero da Cartagine, Malum Punicum, Mela di Cartagine, dall’omonima
regione costiera della Tunisia.
La melagrana è
sempre stata presente, dall’antichità, nell'iconografia come sinonimo di ricchezza, abbondanza, fertilità e
fortuna.
Per il colore
dei numerosi semi, di un rosso traslucido brillante, racchiusi in un involucro
robusto, la melagrana ha colpito la immaginazione umana per essere un prodigio
prezioso della natura. A questo idea si rifanno molte culture come quella
ebraica, greca, babilonese, araba e cristiana.
Il contrasto è ancora più accentuato dal fatto che la pianta viva in ambiente semi-desertico.
Il contrasto è ancora più accentuato dal fatto che la pianta viva in ambiente semi-desertico.
LA PIANTA
La
pianta, a foglie caduche, è un arbusto con portamento cespuglioso e può raggiungere 5-6 metri di altezza e vivere anche oltre 100
anni.
Le foglie sono lucide, strette
ed allungate.
La
fioritura ha inizio a maggio, e si protrae per tutta l’estate.
I fiori sono di colore rosso vermiglio, molto attraenti.
I fiori sono di colore rosso vermiglio, molto attraenti.
Il frutto (melagrana o granata)
è una bacca (detta Balausta)
di consistenza robusta, con buccia molto dura e coriacea, ha forma rotonda o
leggermente allungata, a volte subesagonale, con diametro da 5 a 12 cm e
con dimensione fortemente condizionata dalla varietà e, soprattutto, dalle pratiche
colturali.
Il frutto ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzione di placentazione ai semi, fino a più 600 per frutto.
I semi sono avvolti da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, contenuti in un involucro denominato arillo.
In alcune varietà il seme è di consistenza legnosa, in altre è morbido e poco percepibile dal palato durante il consumo degli arilli (varietà soft seeds).
Il frutto ha diverse partizioni interne robuste che svolgono funzione di placentazione ai semi, fino a più 600 per frutto.
I semi sono avvolti da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, contenuti in un involucro denominato arillo.
In alcune varietà il seme è di consistenza legnosa, in altre è morbido e poco percepibile dal palato durante il consumo degli arilli (varietà soft seeds).
Il
succo molto aromatico, contenuto negli arilli, può avere un sapore dall’acidulo
al dolce, a seconda delle varietà.
Mediamente il
gusto del succo di melagrana è con base dolce, un fondo acidulo, ed un tono
leggermente amaro ed astringente per effetto della componente tannica.
Il
frutto reca in posizione apicale, opposta al picciolo, una caratteristica
robusta corona a quattro-cinque pezzi, che sono i residui del calice fiorale.
Il
periodo di raccolta delle melagrane, in base alle cultivar e all’areale di
coltivazione, ha inizio a settembre e si protrae fino agli inizi di novembre.
La notevole
variabilità della specie ha generato migliaia di varietà differenti per
dimensione, colore, epoca di maturazione, succo più o meno acidulo o dolce,
consistenza del seme.
Melagrana "Dente di Cavallo"
La “dente di
cavallo” è la tipica cultivar italiana, adatta a tutte le condizioni
pedoclimatiche della penisola anche a climi più freddi.
Gli arilli sono di colore rosso vivo molto dolci e poco aciduli
rispetto alle altre varietà.
Melagrana "Acco"
Le varietà di nuova introduzione sono più pigmentate e più
ricche di sostanze antiossidanti.
noccioli o semi di melograno
Molte delle varietà di nuova introduzione hanno arilli con noccioli all'interno morbidi, soft seeds.
Melagrana "Acco"
Ricordiamo Acco, Hichaz, Mollar de Elche (tra le precoci e medio precoci) Parfianka, Wonderful (tra le medio
tardive e tardive).
Esiste una varietà nana del Melograno (P. granatum nana),
usata per bonsai come piccola pianta ornamentale da vaso, caratterizzata
da dimensioni molto più contenute in ogni parte, altezza, foglie, fiori e
frutti.
Le melagrane nane non sono commestibili, sono acide, astringenti e prive di dolcezza.
PRODUZIONE, PROVENIENZA E IMPORTAZIONE DI MELOGRANE
Il
recente interesse nei confronti della melagrana è legato alla diffusione della
conoscenza sulle proprietà nutritive e dei suoi molteplici usi, compresi quello
della trasformazione industriale, farmaceutico e cosmetico.
Le melagrane entrano, a titolo pieno, nella
lista della spesa degli italiani.
Per anni relegata in cucina a elemento
decorativo, a partire dal 2014 il consumo di melagrana ha registrato una
impennata notevole superando il 30%.
Nei mercati all’ingrosso, dove non veniva
nemmeno quotato, il frutto è richiestissimo.
Tra i maggiori produttori al mondo ritroviamo
Cina, India, Iran, Turchia, Israele, Spagna e Tunisia. Producono frutti prevalentemente
destinati alla trasformazione in succhi.
La frutticoltura italiana ha sempre
considerato il melograno una specie “minore”, quindi la domanda interna è stata
sempre soddisfatta dalle importazione, prevalentemente da Turchia, Egitto, Israele,
Spagna, nel periodo autunno-vernino, Perù
e Sudafrica nel periodo primaverile-estivo.
Da alcuni anni i
frutticoltori italiani si sono avvicinati con grande interesse alla
coltivazione del melograno, con un approccio moderno nei confronti delle
tecniche di coltivazione e della scelta delle cultivar.
Attualmente l’offerta
interna dei nostri melograneti riesce a coprire meno di un terzo della
domanda interna nazionale.
Le regioni del
Centro-Sud dispongono di aree particolarmente vocate alla coltivazione.
AREA DI PRODUZIONE NAZIONALE DEL MELOGRANO
La quasi
totalità della produzione italiana si concentra tra Puglia, Sicilia, Lazio e
Calabria.
Tra le
provincie di Bari, Lecce e Foggia è presente circa il 60% della superficie
coltivata nazionale, oltre 500 ettari.
Nel 2013 in
Puglia erano coltivati appena 67 ettari (dati Istat) a melograno. Attualmente
le superfici sono più che quintuplicate.
La
coltivazione del melograno è anche diffusa in Sicilia, in provincia di Trapani
e Catania, nel Lazio, in provincia di Latina, e in Calabria in provincia di
Reggio Calabria.
BENEFICI E PROPRIETA’ DELLE MELAGRANE
Al frutto di
melagrana si associano proprietà antitumorali.
I tannini e
polifenoli (ellagitannini e antocianine), contenuti nel succo, abbattono i radicali liberi svolgendo una
potente azione contro i tumori, in particolare del seno e della prostata.
Le antocianine contenute nel succo di melograno sono in grado di svolgere un’azione protettiva nei confronti dei danni da raggi UV, una delle cause principali del cancro alla pelle. Il consumo regolare di succo di melograno aiuta anche a ridurre il colesterolo dannoso, e aumentare il colesterolo buono, migliorando ulteriormente la salute del cuore.
Le antocianine contenute nel succo di melograno sono in grado di svolgere un’azione protettiva nei confronti dei danni da raggi UV, una delle cause principali del cancro alla pelle. Il consumo regolare di succo di melograno aiuta anche a ridurre il colesterolo dannoso, e aumentare il colesterolo buono, migliorando ulteriormente la salute del cuore.
L’elevata
quantità di ferro presente nel melograno aumenta i livelli di emoglobina nel
sangue e aiuta a ridurre l’anemia.
Recenti studi
hanno dimostrato che bere un bicchiere di succo di melograno tutti i giorni
aiuta a prevenire l’insorgere dell’Alzheimer, per effetto dell’alto potere
antinfiammatorio e antiossidante del frutto.
VALORI NUTRIZIONALI DELLE MELAGRANE
Una sola
melagrana contiene quasi il 20% dell’intero fabbisogno giornalieri di vitamina
C, per un uomo adulto.
Presente
vitamina K, vitamine del gruppo B, vitamina A e proteine e carboidrati.
La melagrana inoltre è ricca di potassio, che aiuta a svolgere correttamente le funzioni
cellulari.
Presenti altri
minerali tra cui ferro, calcio, magnesio, fosforo e, in misura minore,
manganese e zinco.
La melagrana è
un frutto ipocalorico.
100 grammi di
arilli contengono circa 80 Kcal.
Valori
nutrizionali per 100 g di melagrana:
Acqua 77,93 g
Proteine 1,67 g
Grassi 1,17 g di
cui saturi 0,12 g
Carboidrati 18,7
g di cui zuccheri 13,67 g
Fibre 4 g
Calcio 10 mg
Indice glicemico
35
Colesterolo 0 g
CONTROINDICAZIONI DEL CONSUMO DELLE MELAGRANE
Studi medici
hanno confermato che un consumo spropositato del succo di melagrana ha effetti
collaterali più o meno gravi e può interferire con farmaci antidepressivi, per
l’ipertensione e antinfiammatori.
L’utilizzo esagerato del frutto può indurre mal di testa, sonnolenza, una certa difficoltà a respirare e un senso di vertigini.
L’utilizzo esagerato del frutto può indurre mal di testa, sonnolenza, una certa difficoltà a respirare e un senso di vertigini.
Occorre,
inoltre, considerare sempre le eventuali reazioni di allergia presenti nei
soggetti predisposti.
MELAGRANA E IL SUO SUCCO: COSA PIACE DI PIÙ
AGLI ITALIANI?
Negli ultimi 3-4 anni il consumo di melagrane in Italia è
incrementato di oltre il 30%. Il succo di melograno è detto granatina ed
è ottenuto dalla spremitura degli arilli, usato come bevanda pura o in miscela
con altri succhi.
Gli arili trovano impiego per guarniture di insalate e macedonie.
Gli arili trovano impiego per guarniture di insalate e macedonie.
In commercio si trovano, oltre alle melagrane fresche, i succhi
già confezionati e gli arilli già sgranati come prodotti di IV gamma.
COME
UTILIZZARE LE MELAGRANE
Il succo di melagrano si ottiene attraverso la spremitura a
freddo degli arilli. Si trova in commercio già confezionato o, in
alternativa, si può preparare direttamente in casa.
Il succo di melagrana “casereccio” è senza dubbio migliore perché freschissimo e senza conservanti.
Può essere
conservato in congelatore, anche per alcuni mesi, senza rinunciare alle
proprietà salutari e alla freschezza.
Il metodo di
preparazione del succo di melagrana è semplicissimo.
Occorre disporre
di una melagrana matura, un tagliere un coltello ben affilato, un cucchiaio e
uno spremi agrumi o schiaccia patate.
Per sgranatura
delle melegrane, estrazione degli arili per il consumo fresco, si ricorrere
semplicemente a piccoli e ripetuti colpetti con un cucchiaio, possibilmente di
legno, sul superficie esterna delle due porzioni di melagrana tagliate, oppure
alla separazione degli arilli dalla membrana interna con le dita, immergendo la
porzione di frutto in una bacinella di acqua.
Gli arilli
precipiteranno sul fondo e le porzioni di membrana galleggianti potranno essere
rimossi con un colino.
PER PREPARARE SUCCO DI MELAGRANA
O
SGRANARE GLI ARILLI (clicca titolo o link)
RIMEDI CONTRO LE MACCHIE
DA SUCCO DI MELAGRANA
Il succo di limone è indicato per rimuovere qualsiasi macchia, anche le più ostinate come quelle da melagrana.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLHMMojaKFQpPVZnC4Oi3nYtojsM-K1z2Jy0ynFJUIx5xGINKJzXzElMOPvO6bt6SPCk2HS6WWIveQtz4zfTdKv0kxKkmRyZ4OJl6pnUfSMBN_Q8epwubcWd1vEZgi3_2feQCFag__EUuG/s640/macchia+melagrana.jpg)
CONSIGLI PER SCEGLIERE UNA BUONA
MELAGRANA
Le
melagrane sono un frutto tipicamente autunnale, ci sono alcune varietà, come la
Wonderful, che possiedono un’ottima attitudine alla frigoconservazione, quindi
si possono trovare sul mercato da novembre fino alla primavera.
Occorre
diffidare dei frutti del periodo primaverile-estivo, poiché provenienti dai
Paesi dell’emisfero Meridionale.
Acquistiamo
solo Melagrane prodotte dai frutticoltori italiani.
Quando si sceglie la melagrana
occorre valutare alcuni aspetti.
Dal fruttivendolo o al supermercato, è preferibile scegliere
le melagrane che risultano più pesanti, quindi più ricche di
succo.
La
scelta deve ricadere tra le melagrane che presentano lucidità e brillantezza
dei colori della buccia. Le tonalità possono variare
dal rosso brillante all’aranciato, fino ad arrivare al rosa. Il colore della
buccia è un fattore legato alla varietà.
Non bisogna pretendere che la
buccia sia perfetta, occorre tollerare piccole imperfezioni come segni e
screpolature in quanto sono solo difetti estetici.
Evitare i frutti danneggiati
dai colpi di sole, chiazze marcate di colore marrone, dalle alte temperature
del periodo estivo.
Durante
la scelta è molto importante osservare la forma del frutto.
La
melagrana deve essere staccata dalla pianta quando ha raggiunto il giusto grado
di maturazione.
Le
melagrane quando non sono ancora mature, presentano una
forma arrotondata come le mele.
Il loro profilo cambia leggermente, con l’avanzare della maturazione, poiché i semi carichi di succo iniziano a espandersi verso l’esterno premendo contro le pareti del frutto. Una melagrana matura deve presentarsi leggermente squadrata e i suoi lati appaiono appiattiti anziché curvi.
Il loro profilo cambia leggermente, con l’avanzare della maturazione, poiché i semi carichi di succo iniziano a espandersi verso l’esterno premendo contro le pareti del frutto. Una melagrana matura deve presentarsi leggermente squadrata e i suoi lati appaiono appiattiti anziché curvi.
Per accertare l’assenza di ammaccature è sufficiente esercitare, su tutta
la superficie, delle leggere pressioni con le dita. La buccia non deve cedere
al tatto e il frutto deve risultare uniformemente compatto.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxFOHDDK8RcTWhkUQ7VCVRJJXN7z8So292GmwJoeqhQCS1HmMjQwaj1SBim8GqrKnYQBZSxZpy6A90EXw5EtvX4ZT9raIROUP21JmzzxTEgGaLXLQlB_clms20FflOtM1-9y9-T1k8h5nZ/s640/squadratura.jpg)
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxFOHDDK8RcTWhkUQ7VCVRJJXN7z8So292GmwJoeqhQCS1HmMjQwaj1SBim8GqrKnYQBZSxZpy6A90EXw5EtvX4ZT9raIROUP21JmzzxTEgGaLXLQlB_clms20FflOtM1-9y9-T1k8h5nZ/s640/squadratura.jpg)
Un
altro indice di maturazione è la morbidezza dell’epidermide.
Quando la melagrana è acerba
ha una corazza molto dura, difficile da scalfire.
A maturazione il frutto presenta l’epidermide più tenera, facile da graffiare.
A maturazione il frutto presenta l’epidermide più tenera, facile da graffiare.
Nei frutti molto maturi la buccia tende a
spaccarsi leggermente perché gli arilli pieni di succo si espandono, facendo
pressione contro le pareti interne della melagrana. Alla fine dell’autunno,
aumentano le probabilità di trovare delle melagrane con la parete fessurata,
dato che sono al culmine della maturazione.
CONSIGLI
PER CONSERVARE LE MELOGRANE
Poste a
temperatura ambiente le melagrane devono essere consumate entro una settimana. Se collocate in un luogo fresco e asciutto, si
mantengono, invece, anche oltre tre settimane.
Per conservarle fino a due mesi è necessario ricorrere al frigorifero, nello scomparto della frutta.
La spremuta
di melagrana può essere conservato in bottiglia in frigo, intorno a 2-4 oC,
per una settimana.
Il succo può
anche essere congelato, previo filtraggio, per oltre un mese.
CONSIGLI PER CONSERVARE GLI ARILLI
Dopo aver
estratto gli arilli dalla melagrana è possibile conservarli in frigo solo fino a 5 giorni.
Il
congelatore è l’alternativa, per prolungare la conservazione oltre un anno.
Per evitare che si crei un blocco unico occorre congelarli perfettamente asciutti. Dopo averli lasciati asciugare completamente, gli arilli vengono disposti in un unico strato su una teglia, rivestita di carta forno.
Per evitare che si crei un blocco unico occorre congelarli perfettamente asciutti. Dopo averli lasciati asciugare completamente, gli arilli vengono disposti in un unico strato su una teglia, rivestita di carta forno.
La teglia viene posta nel
cassetto del congelatore per 2 ore. Al termine gli arilli già congelati vengono
trasferiti in uno o più sacchetti per alimenti.
ALTRI UTILIZZI DEL FRUTTO
I
sottoprodotti ottenuti dalla spremitura degli arilli, sono costituiti
principalmente da buccia, membrane interne (endocarpo) e semi. Sono utilizzati
per la produzione di mangimi per animali per migliorare la qualità del latte e
della carne.
Le radici della
pianta di melograno possono essere usate come vermifughi, come avevano già
scoperto, più di quattromila anni fa, gli Egizi.
La corteccia e
la buccia del frutto si usano come rimedio tradizionale contro la diarrea,
dissenteria e parassiti intestinali.
Le qualità
astringenti del succo di fiori, scorza e la corteccia degli alberi sono
considerati preziosi per diversi scopi, come antiemorragico del naso e delle
gengive, e tonificanti della pelle, in miscela con olio di senape. Le scorze dei frutti hanno anche
proprietà aromatiche e vengono utilizzate per dare il gusto amarognolo
a Vermouth e aperitivi.
IL VINO E GRAPPA ALLA MELAGRANA
Prima di tutto è bene specificare che formalmente si
può parlare di vino solo per bevande fermentate a partire dall’uva. Infatti,
secondo il Regolamento Europeo CE 479/2008: “Il Vino è il prodotto ottenuto esclusivamente
dalla fermentazione alcolica totale o parziale di uve fresche, pigiate o no, o
i mosti di uva”.
Il “vino”
di melograno è una bevanda ottenuta dalla fermentazione controllata
dei chicchi di melagrana. Si produce quasi esclusivamente in Armenia, nella regione di Armavir, e in Israele.
Il vino di melagrana si serve generalmente su insalate, formaggi
o frutta fresca. Il tenore alcolico è di circa 11,5% vol. e va servito ad una
temperatura di 14-15 gradi. Va conservato ad una temperatura sotto i 10 gradi.
OLIO DI SEMI DI MELAGRANA
L’olio di semi
di melagrana si ottiene per spremitura a freddo dai semi, rimasti dopo
l’estrazione del succo e la separazione dalla polpa.
Rappresenta
circa il 12-20% del peso totale dei semi, è una ricca fonte di acidi grassi e di
numerosi composti polifenolici con attività antiossidante per questo è molto
usato in estetica per la preparazione di creme. Per la presenza degli omega 5, l’olio di melagrana è un
alleato prezioso per proteggere la pelle del viso e corpo dagli agenti esterni,
migliorandone tono ed elasticità.
Vedi
altri appuntamenti con Rai 1
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