sabato 21 giugno 2025

SUPERINTENSIVO IN EQUILIBRIO – UNA STORIA DI RIGENERAZIONE IN PROVINCIA DI FOGGIA


Ci troviamo in un oliveto superintensivo a parete cespugliata, nel cuore della provincia di Foggia. Qualche anno fa, l’impianto si presentava disordinato, mal impostato, con piante poco funzionali e squilibrate. Abbiamo deciso allora di intervenire con una potatura di riforma, e oggi, dopo tre stagioni vegetative, possiamo dire che il cambiamento è evidente: le piante sono in equilibrio, ben strutturate, produttive e facilmente gestibili.

Il lavoro è partito dalla selezione di un tronco di base alto 60–70 cm, su cui si sono sviluppate nuove ramificazioni, guidate grazie a interventi mirati di “ediging” e “topping”. L’obiettivo era chiaro: contenere lo scheletro rigido della pianta entro 50–60 cm di larghezza, lasciando invece che le ramificazioni esterne, flessibili, potessero adattarsi senza problemi al passaggio della scavallatrice.

Oggi la gestione è minima: solo qualche cimatura “calmierante” e pochissimi interventi manuali. Eventuali rotture durante la raccolta non rappresentano un limite, ma un’opportunità per interventi di tagli mirati.

A tutto questo si affianca una gestione razionale del suolo, senza lavorazioni, con cotico erboso attivo e un sistema irriguo efficiente, basato su doppia ala gocciolante. Ne deriva un apparato radicale stabile, sano e longevo, che apre anche alla possibilità, in futuro, di rinnovare completamente la parte aerea semplicemente selezionando i polloni emessi dal ceppo. Senza reimpianto, senza perdere il patrimonio radicale esistente.

In sintesi, questo oliveto dimostra che anche nel superintensivo, se si lavora con attenzione e visione agronomica, è possibile ottenere un sistema produttivo, rigenerabile e sostenibile, dove l’equilibrio tra chioma, radice e suolo diventa il vero punto di forza.

Foto e video correlati

Attività divulgativa svolta in collaborazione con:


PISTACCHIETO ZARAGOZA – POTATURA DI PRODUZIONE “PALMO DELLA MANO”


Nel video, girato a fine gennaio 2025 nell’Agrigentino, si mostra un pistacchieto in asciutta, varietà Napoletana su UCB1, allevato secondo il metodo “Zaragoza”.

Dopo una potatura di riforma, le piante sono state condotte verso una forma cespugliosa, pluriramificata e autoequilibrata.

L’intervento attuale è minimo (“Palmo della Mano”): apertura della chioma al centro per favorire luce, ventilazione e trattamenti (gesso, zolfo, sapone molle) contro cicalina e altri insetti.

L’impianto (6x3 m, oltre 500 piante/ha) si presenta in equilibrio vegeto-produttivo, con struttura autoportante e gestione semplificata.

Si ringrazia l'azienda agricola "Barbato"

Attività divulgativa svolta in collaborazione con:

OLIVETI: I BENEFICI DI UN IMPIANTO CLIMATIZZANTE


In provincia di Cagliari, abbiamo lavorato su un oliveto allevato a vaso libero "ZaragoZa", già in produzione, intervenendo con un infittimento del sesto da 6x6 a 6x3 metri, portando la densità a circa 550 piante per ettaro.

Il vecchio impianto di irrigazione a baffo, che negli anni aveva provocato problemi di asfissia radicale e deperimento vegetativo, è stato completamente riconvertito. Al suo posto è stato installato un sistema sovrachioma pensato non tanto per irrigare, quanto per modulare il microclima.

In estate, questo impianto aiuta a ridurre le temperature dell’aria e del suolo, migliorando l’efficienza fotosintetica e il benessere delle piante. In inverno, invece, agisce come antibrina, offrendo protezione soprattutto contro le gelate tardive, sempre più frequenti con il cambiamento climatico.

L’impianto climatizzante lavora in sinergia con un nuovo sistema di ali gocciolanti interrate a 7–10 cm, che gestisce in modo preciso e localizzato l’apporto idrico. Gli erogatori sovrachioma, con una gittata di 8–9 metri, garantiscono una copertura uniforme e un effetto rinfrescante immediatamente percepibile in campo.

I vantaggi sono evidenti: maggiore produttivitàmigliore qualità dell’oliopiante più attive e sane anche nei momenti critici dell’anno. Un approccio che rende l’oliveto più resiliente e che può essere replicato con successo anche su altre colture arboree e in contesti mediterranei a rischio climatico.

Si ringrazia l'azienda "orto degli ulivi".

Attività divulgativa svolta in collaborazione con :