Nuove tendenze e tecniche nella moltiplicazione delle piante di pistacchio e nella loro gestione e monitoraggio in campo giungono dalla Spagna, uno dei Paesi europei di riferimento che permette agli operatori di confrontarsi con i progressi nel campo agricolo per diverse colture.
Sebbene la pistacchicoltura italiana, come d'altronde tutta la frutta in guscio, stia facendo passi da gigante, negli areali fortemente vocati c'è però chi ancora coltiva in modo tradizionale, con piante a portamento decombente caratterizzati da rami che si allungano fino a toccare il suolo (in foto sotto).
L'agronomo Vito Vitelli, appena rientrato dalla regione di Castilla-La Mancha, illustra alcuni aspetti moderni della coltivazione di pistacchi, con elementi "ZaragoZa", volti ad abbattere i costi, entrare precocemente in produzione, aumentare le rese in termini di qualità e quantità.
raccolta del pistacchio meccanizzata in continuo
"Anche per il pistacchio si introducono i sistemi di agricoltura di precisione, ad esempio per la valutazione continua e istantanea del contenuto idrico, della disponibilità di elementi nutritivi, voli con droni per ispezionare e monitorare costantemente eventuali aspetti/problematiche fitosanitarie. Si punta soprattutto su varietà da snack, ma non scema l'interesse per quelle a per la produzione di granella, farine e pasta verde, molto apprezzate in Italia".
L'agronomo dice poi che l'obiettivo dei vivai spagnoli è ora quello di applicare tecniche che consentano di ottenere piante in meno di un anno, partendo da portainnesti ottenuti da seme di UCB1, le cui piante madri vengono allevate in ambiente controllato e in totale isolamento, mediante dunque metodiche che velocizzano l'accrescimento.
Piante di pistacchio pronte alla consegna in un Vivaio spagnolo
tenendo in considerazione che, oltre alle tecniche (uso razionale dell'acqua ed elementi nutritivi, sistema di potatura che consentono di avere una pianta autoportante a cespuglio), è necessaria la valutazione del fabbisogno in freddo e in caldo. Il pistacchio è una specie che proviene dagli altipiani dell'Afghanistan e dell'Iran, territori caratterizzati da inverni molto rigidi ed estati estremamente calde, con punte fino a 50° C.
Esistono varietà meno esigenti ed è proprio su quelle che ricade la scelta degli agricoltori italiani, ma dobbiamo considerare che, specie nel sud, spesso non si soddisfa il requisito del fabbisogno di ore in freddo per effetto del cambiamento del clima. La mission è anche quella di esplorare nuove altitudini oppure spostare/delocalizzare nel centro nord i pistacchieti, valutando ad esempio alto Lazio, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte, ma evitando comunque zone in pianura, dove l'elevato tasso di umidità andrebbe a interferire negativamente sulla fecondazione dei fiori e favorirebbe lo sviluppo di diverse malattie fungine".
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