Laureato in Scienze Agrarie, con 110 e lode, esercito la libera professione di Agronomo da oltre 25 anni. Consulente tecnico del Consorzio Vivaisti Lucani (CO.VI.L.) e di numerose aziende agrarie ad indirizzo frutticolo, agrumicolo e olivicolo in Italia e all'estero. In collaborazione con il CO.VI.L. e altri Partner, promuovo sistemi innovativi di produzione attraverso il web e giornate studio.
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mercoledì 11 gennaio 2017
DANNI DA GELATE: SISTEMA DI CONTROLLO A MICROPULSAZIONI
DANNI
DA GELATE
SISTEMA DI CONTROLLO A MICROPULSAZIONI
AGRUMI
Video difesa dalle basse
temperature invernali
SPECIE DA FRUTTO Video difesa dalle gelate tardive
Massima efficacia con apporti idrici limitati, da 10 a 13 m3/ora/ha, con una pressione di esercizio a partire da 2,0 bar.
Il micropulsatore, il cuore del sistema, ha la funzione di amplificare la pressione e di lavorare a bassi volumi.
L’impianto deve essere azionato a temperature
non inferiori a due/tre gradi sopra lo zero, prima che si formi ghiaccio nelle
tubazioni.
In previsione di un
abbassamento di temperatura sarebbe ideale anticipare l’entrata in funzione
dell’impianto alcune ore prima dell’arrivo del gelo,evitando così perdite di calore
dal terreno a vantaggio del microclima favorevole alla pianta.
L'umidità generata dal micropulsatore, nell'aria che sovrasta la superficie coltivata, limita le perdite di calore per irraggiamento dal suolo. Aria e terreno se saturi di umidità sono cattivi conduttori di calore. L'isolamento termico è vantaggioso per le coltivazioni.
Il passaggio di stato, da liquido a solido, dell’acqua
somministrata dal micropulsatore durante la gelata, produce calore . Per ogni grado di temperatura perso dall’acqua viene
rilasciata 1 caloria per grammo di acqua.
Molto
importante evitare di interrompere l’erogazione dell’acqua fino a quando la
temperatura non risale nuovamente a due, tre gradi sopra lo zero. Se venisse
interrotta l’erogazione ,il ghiaccio comincerebbe ad assorbire calore dall’esterno
provocando il congelamento dei tessuti vegetali.
Continuando
a fornire costantemente acqua si crea uno strato sottile di liquido sulla
superficie. L’acqua della superficie congelando cede calore mitigando l’ambiente
esterno.
La
calotta di ghiaccio che avvolge gli organi della pianta, frutti e fiori, protegge
i tessuti dal congelamento. Si chiama "effetto igloo”, sotto lo strato di
ghiaccio la temperatura non scende al di sotto di zero gradi, quindi viene impedito il congelamento dei tessuti.
Questo sistema non provoca rotture di rami e di
organi delicati della pianta, frutti e fiori, per effetto dell’appesantimento,
non dilava gli elementi nutritivi del suolo e non genera condizioni di asfissia
radicale, per effetto dei bassi volumi di erogazione.
L’impianto è di facile istallazione e ha costi
di gestione modesti.
Per ottenere una buona copertura e garantire
una completa protezione, occorre ricorrere ad una densità minima di 1
erogatore ogni 25-30 m2.
I
micropulsatori vanno disposti ogni 5 metri massimo sulla fila e ogni 6 metri
massimo tra le file.
In
ogni caso è importante che ci sia sovrapposizione dei raggi di azione.
Quando l’impianto è in funzione oltre a creare un effetto protettivo sopra il campo, genera anche una chiusura perimetrale della parcella e quindi crea una barriera di protezione laterale.
Il sistema autocompensante consente di
distribuire uniformemente l’acqua in ogni punto del campo. Questo metodo è applicabile a tutte le
coltivazioni fruttiferi, agrumi e ortaggi.
Si chiama "effetto igloo”, sotto lo strato di ghiaccio la temperatura non scende al di sotto di zero gradi, quindi non si ha congelamento
Manager di Control Heladas® Il metodo di difesa dalle base temperature, brevettato negli Stati Uniti, è molto diffuso e applicato in Spagna. Per info consulta sito web CONSULTA FRESH PLAZA
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