Il video documenta una
visita tecnica dell’agronomo Vito Vitelli presso l’Azienda Agricola
Lari, ad Avellino, dove viene analizzato un noccioleto al sesto anno di
età gestito secondo il sistema Zaragoza.
Si tratta di un
approccio che si discosta nettamente dalla tradizione corilicola locale,
puntando su efficienza operativa, ordine strutturale e sostenibilità
economica, con l’obiettivo di rendere il noccioleto più moderno e funzionale.
Il
sistema di allevamento: dal cespuglio al monocaule
L’elemento distintivo
dell’impianto è la forma di allevamento.
A differenza del
sistema tradizionale a cespuglio (multicaule), spesso caratterizzato da
disordine vegetativo e presenza di numerosi polloni basali, in questo
noccioleto viene adottata una gestione a monocaule, con caratteristiche
ben definite:
- La pianta presenta un unico tronco,
alto circa 70–80 cm
- Il nocciolo assume una struttura
simile a quella del mandorlo
- Le branche principali vengono
orientate verso l’alto secondo la tecnica del “palmo della mano” e
“cono di luce centrale”, che migliora illuminazione, arieggiamento
e sanità della chioma
Questa impostazione
consente una gestione più ordinata della pianta e una migliore distribuzione
della vegetazione produttiva.
Efficienza
operativa e riduzione dei costi
Uno dei principali
vantaggi del sistema monocaule è la razionalizzazione del lavoro.
- Potatura rapida:
circa 500 piante/ha possono essere gestite in una sola giornata
- Meccanizzazione facilitata:
la parete vegetativa continua consente l’uso di barre potatrici per
i tagli di ritorno laterali
- Raccolta agevolata:
la presenza del tronco unico facilita la pulizia del sottofila e dei
polloni e rende possibile l’impiego di eventuali scuotitori,
riducendo tempi e costi operativi
Il risultato è un
impianto più efficiente, meno costoso da gestire e più adatto alle esigenze
dell’agricoltura moderna.
Sesto
d’impianto e produttività
L’impianto visitato
presenta attualmente un sesto di 5 × 4 m, pari a circa 500 piante per
ettaro.
Secondo Vitelli,
tuttavia, il sistema può essere ulteriormente migliorato:
Proposta
di intensificazione
- Distanza tra le file: 6 metri
- Distanza sulla fila: 2–2,5 metri
- Densità finale: 700–800 piante/ha
Produzione
- Produzione attuale: circa 3
kg/pianta
- Resa media: 15 q/ha
- Obiettivo a regime:
- 4 kg/pianta
- 30–40 q/ha
Numeri che rendono il
sistema altamente competitivo anche sotto il profilo economico.
Varietà
e gestione fitosanitaria a basso impatto
Varietà
- Tonda di Giffoni
come cultivar principale
- Gentile Romana
come impollinatore, posizionata lungo i bordi dell’impianto per sfruttare
la ventilazione naturale
Difesa
fitosanitaria
L’approccio adottato è
di tipo biologico o a basso impatto ambientale, basato su:
- Caolino o gesso (da cave del
trapanese)
- Zolfo
- Sapone molle di potassio
- Microrganismi utili
Questa strategia
consente di limitare:
- Scottature solari
- Stress fisiologici
- Attacchi di insetti (in particolare
cimici)
Maturazione
Nell’annata in corso si
registra un anticipo di circa 15 giorni, con raccolta prevista intorno
al metà di agosto.
Conclusione
L’esperienza dell’Azienda
Agricola Lari, guidata da Giuseppe Lanni, dimostra come anche nei
territori storicamente vocati alla corilicoltura sia possibile innovare in modo
concreto.
La trasformazione del
nocciolo da cespuglio a pianta monocaule:
- Migliora l’organizzazione della
chioma
- Riduce i costi di gestione
- Favorisce la meccanizzazione
- Aumenta la sostenibilità tecnica ed
economica
Un esempio chiaro di
come la moderna agronomia possa valorizzare le colture tradizionali senza snaturarle.
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Contenuto
originale a cura dell’Agronomo Vito Vitelli, elaborato e ottimizzato con il
supporto di strumenti di intelligenza artificiale a fini divulgativi,
informativi e di valorizzazione tecnica.
Attività
divulgativa svolta in collaborazione con:

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