sabato 27 dicembre 2025

L’Oliveto Superintensivo “Made in Italy”: la gestione del Leccio del Corno


Nel panorama dell'olivicoltura moderna, il modello superintensivo si sta evolvendo per accogliere varietà autoctone italiane. Un esempio concreto di questa tecnica è rappresentato dalla coltivazione della varietà Leccio del Corno in un impianto giovane, osservato a circa 15 mesi dal trapianto.

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Ecco gli elementi fondamentali che caratterizzano la struttura e la gestione agronomica di questo sistema:

L'Architettura dell'Impianto

Per sostenere la crescita verticale e fitta delle piante, è necessaria una struttura solida composta da pali di testata, pali intermedi e ancore. Il sistema di sostegno si basa su due linee di fili paralleli al terreno:

  • il primo filo è posizionato a un'altezza di 90-100 cm;
  • il secondo filo si trova a 190 cm da terra.

Crescita e Dimensioni

Grazie all'uso della fertirrigazione, le piante mostrano uno sviluppo rapido e vigoroso. Nonostante la giovane età (15 mesi), l'altezza media degli olivi si attesta già tra i 140 e i 150 cm, con le punte apicali che raggiungono e talvolta superano i 160 cm.

Potatura e Pulizia del Tronco

La gestione della forma di allevamento, definita monoasse, richiede interventi precisi nella parte bassa della pianta. Il tronco è stato completamente ripulito dai polloni e dai rami laterali fino a un'altezza di 50–55 cm.

Al di sopra di questa quota, invece, i rami laterali non sono stati toccati, permettendo alla vegetazione di svilupparsi liberamente.

La Tecnica di Tutoraggio

Per garantire che l'asse centrale cresca dritto, viene utilizzata una canna come tutore e si effettua una legatura costante. Il tronco viene assicurato al sostegno circa ogni 20 cm; questa operazione deve essere ripetuta regolarmente man mano che la pianta cresce oltre i due metri di altezza, accompagnando lo sviluppo verso il secondo filo.

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Immagina la cura di questo oliveto come l'applicazione di un apparecchio ortodontico: proprio come l'apparecchio guida i denti nella posizione corretta attraverso piccoli aggiustamenti costanti, le legature ogni 20 centimetri “educano” l’asse dell’olivo (monoasse) a crescere perfettamente dritto e verticale, impedendo deviazioni che comprometterebbero la struttura futura della pianta.

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Nota editoriale:

Contenuto originale a cura dell’Agronomo Vito Vitelli, elaborato e ottimizzato con il supporto di strumenti di intelligenza artificiale a fini divulgativi, informativi e di valorizzazione tecnica.


Attività divulgativa svolta in collaborazione con:

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